Editoriale

Sinner orgoglio italiano, ma l’Italia non c’è

di Laura Tecce -


“L’Italia è un paese che merita tanto, sono contentissimo di essere italiano e rappresentare l’Italia”. E noi siamo orgogliosissimi di te: grazie Jannik. Sinner entra nella leggenda: per la prima volta un italiano conquista il titolo di Wimbledon, il torneo di tennis più prestigioso al mondo. In una finale seguita da milioni telespettatori in tutto il mondo – sei milioni solo in Italia – e con sette milioni e mezzo di interazioni e visualizzazioni sui social, il suo trionfo stabilisce un precedente storico anche mediatico. Con determinazione, sangue freddo e invidiabile tenuta psicologica, Sinner ha dato spettacolo sull’erba mostrando classe e maturità, e una grande lezione di stile fuori dal campo. Alla faccia di chi sostiene che non si senta italiano. Questo storico trionfo va oltre il risultato sportivo, rappresenta un momento di orgoglio nazionale che unisce sotto il segno dell’identità condivisa. Lo sport, ancora una volta, si conferma un potente collante sociale, capace di emozionare, ispirare e far sognare. Wimbledon ora parla italiano, almeno sul campo da gioco, perché sugli spalti a fare notizia sia stata l’assenza delle nostre istituzioni politiche e sportive.


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