Non si sbloccano i negoziati tra Israele e Hamas
Spaccatura nel governo sulla proposta del ministro Katz
Hamas ha accusato il premier israeliano Benjamin Netanyahu di non voler raggiungere un accordo per mettere fine alla guerra a Gaza. “Netanyahu è abile nel bloccare un ciclo di negoziati dopo l’altro e non è disposto a raggiungere alcun accordo”, ha affermato il gruppo palestinese in una dichiarazione sul canale Telegram all’inizio della seconda settimana di colloqui in Qatar. “I mediatori stanno attivamente esplorando meccanismi innovativi per contribuire a colmare le lacune rimanenti e mantenere lo slancio nei negoziati”, ha fatto sapere un funzionario a conoscenza dell’andamento delle trattative.
Eliminato Nasr Ali Quneita
Le Idf hanno ucciso in un raid aereo Nasr Ali Quneita, il miliziano del movimento islamico di resistenza che aveva tenuto in ostaggio nella sua abitazione a Gaza City la cittadina israelo-britannica Emily Damari. L’azione è stata portata a termine lo scorso 19 giugno. L’esercito ha precisato che Quneita era un membro dell’unità di intelligence militare del gruppo palestinese nel battaglione Sheikh Radwan, noto anche come al-Furqan, che aveva partecipato all’assalto di Israele il 7 ottobre 2023. Damari è stata liberata il 19 gennaio di quest’anno grazie a un accordo tra Israele e Hamas per lo scambio tra ostaggi e prigionieri palestinesi.
Spaccatura nell’esecutivo di Netanyahu
Netanyahu e molti ministri del suo governo sono contrari, per i costi e i tempi necessari, alla costruzione della cosiddetta “città umanitaria” che il ministro della Difesa Israel Katz vorrebbe far sorgere sulle rovine di Rafah, nel sud dell’enclave palestinese. Secondo Haaretz, il piano sarebbe stato fortemente criticato durante la riunione del gabinetto di sicurezza che si è tenuta nella giornata di domenica.
L’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert in un’intervista al Guardian l’ha definita “un campo di concentramento” per l’intera popolazione palestinese. Per Olmert, la costruzione del campo rappresenterebbe un’escalation. “Se si costruisce un campo per ‘ripulire’ più di metà di Gaza, allora l’inevitabile comprensione della strategia è che non si tratta di salvare i palestinesi. Si tratta di deportarli, di cacciarli e di buttarli via. Non ho altre convinzioni, almeno io”, ha attaccato l’ex primo ministro.
I partiti ultra-ortodossi abbandoneranno il governo israeliano causandone la caduta, se non verrà presentato a stretto giro un disegno di legge per esentare gli ultra-ortodossi haredim dal servizio militare.
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