Ultimatum, la Russia lo prende in giro e Trump: Non sono pronto a rompere
Dopo la svolta con una strategia di pressione economica e militare, il presidente Usa conferma la priorità del canale negoziale con Putin
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un ultimatum diretto a Vladimir Putin. Durante un incontro con il segretario generale della Nato Mark Rutte, Trump ha annunciato che se la Russia non raggiungerà un accordo di pace sull’Ucraina entro 50 giorni, gli Stati Uniti imporranno “dazi molto severi”, al 100%, contro Mosca. Allo stesso tempo, ha confermato l’invio immediato di armi all’Ucraina, tra cui i sistemi di difesa aerea Patriot, che saranno pagati dai Paesi europei. E Ria Novosti risponde con una immagine generata dall’Ai che ritrae Trump nelle vesti di Zio Sam che spara bolle di sapone. Questa immagine è accompagnata da un commento ufficiale che sottolinea come, per Mosca, le minacce americane siano inefficaci e inconsistenti: “Washington non ha le carte per minacciare Mosca”, titola l’agenzia.
Poi Donald Trump, in una intervista alla Bbc, ha dichiarato di essere deluso da Vladimir Putin ma di non essere pronto a rompere definitivamente con il presidente russo, ribadendo di mantenere aperto il canale negoziale: “Sono deluso da (Putin) ma non ho finito con lui. Sono deluso da lui”, ha detto Trump, sottolineando che il dialogo non è chiuso nonostante la mancanza di progressi verso un cessate il fuoco in Ucraina.
L’ultimatum a Putin
“Applicheremo dazi molto severi se non avremo un accordo entro 50 giorni, dazi pari a circa il 100%”, ha detto il presidente americano. La scadenza è di 50 giorni per trovare un accordo di pace e fermare la guerra in Ucraina. In caso di mancato accordo, Trump ha minacciato dazi del 100% sulle importazioni russe e dazi “secondari” anche ai partner commerciali rimanenti della Russia con sanzioni aggiuntive.
Trump si è dichiarato “molto insoddisfatto” di Putin e del mancato progresso verso una tregua, sottolineando che la pazienza occidentale è finita dopo i recenti attacchi missilistici russi contro Kiev. Kiev ha ringraziato pubblicamente Trump per la posizione dura e il sostegno militare, mentre da Mosca sono arrivate reazioni di minimizzazione.
Gli Stati Uniti forniranno armi all’Ucraina passando dalle scorte americane, ma con il pagamento a carico degli europei. Sono previsti almeno 17 sistemi Patriot e un valore iniziale delle forniture pari a 10 miliardi di dollari.
Le novità nel quadro Usa-Nato-Ucraina
L’accordo è stato accolto favorevolmente da diversi Paesi europei — tra cui Finlandia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Gran Bretagna, Olanda e Canada — che si sono impegnati a partecipare alla spesa militare.
E’ una svolta nella dottrina Trump sull’Ucraina: dagli approcci precedenti più attendisti, gli Usa passano a una strategia di pressione economica e militare con un ultimatum per accelerare la fine della guerra, facendo leva sia sulla minaccia di pesanti tariffe che sulla superiorità in armamenti.
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