La Russia accusa l’Europa di voler alimentare la guerra
La Nato avrà un ruolo nevralgico nella fornitura di armi a Kiev
Gli europei sono al primo posto nella “lista nera” del Cremlino. “Quello che abbiamo notato fino a ora è che gli europei hanno messo in atto una posizione militarista completamente aggressiva, con la loro intenzione di spendere enormi fondi per acquistare armi, di provocare ulteriormente il proseguimento della guerra”, ha affermato il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, tornando ad agitare lo spauracchio nucleare.
“La dottrina nucleare russa rimane in vigore, quindi continuano a valere tutti i punti che contiene”, ha aggiunto Peskov, riferendosi ad attacchi di Paesi non nucleari sostenuti da una potenza nucleare, considerati da Mosca come raid congiunti.
La Germania ha già inviato missili Patriot all’Ucraina in base all’accordo degli Stati Uniti con la Nato. Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump parlando ai giornalisti presso la Joint Base Andrews, vicino a Washington. “Sono già stati consegnati. Provengono dalla Germania, che provvederà poi a rifornirli. Gli Stati Uniti riceveranno comunque un risarcimento completo”, ha chiarito Trump.
La Nato ha confermato che avrà un ruolo primario nella fornitura di armi a Kiev, che i membri europei acquisteranno dagli Stati Uniti tramite la Nsatu, la missione Nato di assistenza e addestramento per l’Ucraina. “Gli alleati europei della Nato e il Canada assumeranno il ruolo di finanziamento primario e la Nato coordinerà la fornitura, anche tramite la Nsatu. L’equipaggiamento militare includerà sistemi di difesa aerea, munizioni e altre attrezzature”, hanno fatto sapere fonti dell’alleanza atlantica a EuropaPress.
Secondo Reuters, mercoledì della prossima settimana potrebbe tenersi una riunione tra i Paesi possessori di Patriot e i donatori dell’Ucraina con l’obiettivo di trovare ulteriori batterie di difesa aerea da inviare a Volodymyr Zelensky.
La Commissaria per i diritti umani russa Tatyana Moskalkova ha scritto a Papa Leone XIV per chiedere assistenza per il rientro dei cittadini russi dall’Ucraina. A renderlo noto è stata la stessa Moskalkova, precisando che il Vaticano ha risposto.
“Il nunzio apostolico a Mosca mi ha informato che la lettera è stata inviata al Papa e che sarà fatto tutto il possibile per convincere l’Ucraina a restituire i cittadini pacifici alla Russia”, ha detto Moskalkova, citando il caso di trenta residenti della regione di Kursk rimasti bloccati nella regione ucraina di Sumy.
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