Esteri

Israele supera anche l’ultimo limite: colpita chiesa cristiana a Gaza

Meloni, Tajani e La Russa criticano apertamente Tel Aviv

di Ernesto Ferrante -


Si è aggravato il bilancio di sangue del raid israeliano sulla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City, in cui è rimasto ferito, tra gli altri, il parroco Gabriel Romanelli. Il numero dei morti è salito a tre, nove i feriti, uno dei quali è in condizioni gravi. Il Patriarcato latino a Gerusalemme, ha lanciato un grido di dolore, evidenziando che “questa tragedia non è più grave o più terribile delle tante altre che hanno colpito Gaza. Molti altri civili innocenti sono stati feriti, sfollati e uccisi. Morte, sofferenza e distruzione sono ovunque”. Secondo il Patriarcato, “è arrivato il momento che i leader alzino la voce e facciano tutto il necessario per mettere fine a questa tragedia, ingiustificata dal punto di vista umano e morale”.

La posizione di Hamas e la difesa israeliana

La ferocia senza limiti di Israele, ha provocato la reazione di Hamas. “Prendere di mira moschee, chiese, ospedali e strutture civili a Gaza è un crimine di guerra che richiede una presa di posizione da parte della comunità internazionale”, ha affermato il movimento islamico di resistenza in una nota. “L’attacco dell’esercito di occupazione alla chiesa del monastero latino di Gaza City costituisce un nuovo crimine commesso contro i luoghi di culto e gli sfollati”, ha aggiunto il gruppo.

“Israele esprime profondo rammarico per i danni arrecati alla Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza City e per le eventuali vittime civili”, ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri di Tel Aviv, Oren Marmorstein, seguendo un copione ormai consolidato con cui lo Stato ebraico cerca di derubricare a “danni” ed “errori” i suoi brutali attacchi contro luoghi e persone che dovrebbero essere inviolabili.

Le Idf stanno esaminando questo incidente, le cui circostanze non sono ancora chiare, e i risultati dell’indagine saranno pubblicati in modo trasparente”, ha proseguito Marmorstein, sottolineando che “Israele non prende mai di mira chiese o siti religiosi e si rammarica di qualsiasi danno arrecato a un sito religioso o a civili non coinvolti”.

L’ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled, ha chiamato in causa la fazione palestinese, osservando che “Israele sta conducendo una guerra di estrema complessità contro un’organizzazione terroristica sanguinaria che, in spregio ad ogni principio umanitario, si scherma dietro la popolazione civile di Gaza in scuole, ospedali e luoghi di culto”.

Israele, ha continuato Peled, non intende arrecare danno a chiese o altri siti religiosi, ma, al contrario, profonde ogni sforzo per difenderne la sicurezza”, precisando che il suo Paese “sta conducendo indagini sul caso ed esprime profondo rammarico per ogni danno arrecato a vite innocenti”.

Meloni, Tajani e La Russa sul raid contro la chiesa a Gaza

Dura presa di posizione della premier italiana Giorgia Meloni, dopo mesi di eccessive cautele: “I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento”.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo israeliano, Gideon Saar, e successivamente un colloquio con Padre Gabriel Romanelli, parroco della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. “Al ministro israeliano, si legge in una nota della Farnesina, Tajani ha ribadito la totale condanna per gli attacchi militari che nella Striscia coinvolgono la popolazione civile, confermando che per l’Italia la situazione a Gaza è intollerabile”.

Tajani ha reiterato la necessità di arrivare immediatamente a un cessate il fuoco per evitare ulteriori sofferenze alla popolazione civile. Il titolare della Farnesina ha chiesto che venga fatta chiarezza sulle responsabilità dell’accaduto. Ha espresso solidarietà a Padre Romanelli, “dimostrando pieno sostegno alle vittime coinvolte”.

Su Facebook è intervenuto anche Ignazio La Russa. Il presidente del Senato è stato categorico: “I bombardamenti che hanno colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza sono un fatto gravissimo. Colpire luoghi di culto e civili inermi non può essere considerato parte legittima di alcuna operazione militare”.


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