Attualità

Chi “russifica” i bambini: l’ombra degli abusi sessuali

Novanta casi accertati di funzionari e intermediari che deportano i minori ucraini

di Angelo Vitale -


La ricostruzione dell’Ucraina, alla fine auspicabile della guerra, dovrà passare non solo per l’edilizia, l’energia, le infrastrutture e il fiume di risorse globali programmate, ma pure attraverso quello che rimane troppo fuori dai riflettori della cronaca e delle riunioni dei Paesi: il “buco nero” della russificazione di migliaia di bambini che l’Ue cerca di contrastare. L’Europa prova da oltre dieci anni ad occuparsene, ne scrive pure in una piccola piega del 18esimo pacchetto di sanzioni alla Russia approvato oggi.

Il 18esimo pacchetto di sanzioni

Il pacchetto, approvato dal Consiglio Affari Generali dell’Unione Europea, composto dai ministri degli Affari esteri o degli Esteri dei 27 Stati membri, interviene sul settore energetico: petrolio (oil price cap dinamico), gas (divieto Nord Stream 1 e 2), flotta ombra, finanziario (blocco totale delle transazioni Swift, restrizioni all’accesso ai mercati finanziari internazionali), commerciale (divieti all’esportazione di tecnologie a duplice uso e avanzate), militare-industriale (sanzioni mirate a colpire la macchina da guerra russa, come sottolineato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen).

E poi indica che “il Consiglio sta imponendo sanzioni a un altro individuo attivamente coinvolto nell'”educazione militare” russa di bambini ucraini. Questo porta il numero totale di casi di deportazione e indottrinamento di bambini ucraini a oltre 90″ indicando anche “diversi rappresentanti russi nei territori occupati” – i loro nomi verranno resi noti quando il provvedimento odierno verrà ufficializzato – “tra cui una persona responsabile della manipolazione del patrimonio culturale ucraino, un altro importante imprenditore russo e un importante propagandista russo”.

Il “buco nero” in cui sono caduti migliaia di bambini

I casi del Consiglio sono 90, ma i bambini di cui si denuncia da anni lo stravolgimento completo della loro vita sono migliaia. Riguardo alla manovra Ue, è anche complesso risalire ai nomi dei “mostri” che ne sono responsabili, indicati dal 2014 ogni volta nelle liste complessive di chi, in Russia e fuori di essa, ogni volta le azioni Ue ha raggiunto per bloccarne o limitarne il campo d’azione nei più diversi settori.

Non episodi isolati

Non sono episodi isolati, ma parte di una sistematica, coordinata e ampia campagna messa in atto dalla Russia, iniziata già prima dell’invasione su larga scala del 2022 e intensificatasi con la guerra.

Dal 2014, con l’occupazione della Crimea e di parti del Donbass, la Russia ha via via imposto la russificazione forzata nelle zone occupate, eliminando ogni traccia di identità ucraina attraverso la “passaportizzazione” forzata e la rieducazione nelle scuole.

Con l’invasione messa in atto nel 2022, la deportazione dei bambini ucraini è diventata una operazione organizzata e massiccia: migliaia di minori sono stati prelevati da orfanotrofi e collegi, trasportati in Russia e sottoposti a programmi di russificazione e indottrinamento militare. Mosca presenta queste azioni come “evacuazioni”, ma la sostanza è la cancellazione dell’identità nazionale ucraina.

L’ombra pesante dello sfruttamento sessuale

L’obiettivo è assimilare e militarizzare i bambini ucraini, forzandoli anche a indossare uniformi militari e a partecipare a addestramenti paramilitari.

Il Parlamento europeo e altre istituzioni internazionali, nel riconoscere la gravità di quanto sta avvenuto, hanno definito queste pratiche parte di una strategia di genocidio volta a cancellare l’Ucraina come nazione e come popolo.

L’Ue, nel tempo, ha sanzionato dozzine di persone ed entità direttamente collegate a queste attività. Tra queste, funzionari russi nei territori occupati, responsabili dell’“educazione militare” dei bambini, ma anche rappresentanti coinvolti nella manipolazione del patrimonio culturale ucraino e importanti propagandisti.

Sanzioni applicate anche a chi ha facilitato il trasferimento forzato, le adozioni illegali, perfino lo sfruttamento sessuale dei minori.


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