Attualità

Erika morta nei campi: il giallo di Pantigliate

Gli investigatori ritengono che sia arrivata sul posto per incontrare volontariamente una persona

di Dave Hill Cirio -


Erika Ferini Strambi, 53 anni, era una dipendente del settore risorse umane di Luxottica, residente a Milano in zona piazzale Cuoco. E’ stata ritrovata morta, 11 giorni dopo la sua scomparsa da Segrate, nei campi di Pantigliate, la sua morte è un giallo.

La scomparsa di Erika

Erika era affetta da una disabilità motoria congenita e utilizzava stampelle per camminare. Amici e conoscenti la ricordano come una persona sorridente, appassionata di musica e canto. Lavorava da anni nello stesso gruppo e, pur con una disabilità, aveva una vita attiva e socialmente coinvolta.

L’ultima volta è stata vista viva la sera di sabato 5 luglio, al locale InGordo Beerstrot di Segrate, dove aveva partecipato a un karaoke con amici.

Dopo la serata, un suo movimento insolito: invece di fare ritorno a casa come di consueto, imbocca la direzione verso Pantigliate, località a sud-est di Milano.

Il 7 luglio, suo padre ne denuncia ufficialmente la scomparsa ai carabinieri di Porta Monforte, riferendo che da domenica mattina non era riuscito a contattarla e che la figlia era andata al lavoro per l’ultima volta il giovedì precedente.

La tragedia

L’allarme scatta quando un agricoltore, il 16 luglio, intorno alle 14:30, nota una Mini Cooper nera in un fossato ai margini di un campo di Pantigliate. A circa 200 metri di distanza, viene ritrovato il corpo di Erika, in avanzato stato di decomposizione, accanto alle stampelle che usava.

Vicino al corpo, nessuna traccia della sua borsa, dei documenti e del cellulare.

Un altro particolare insolito: la Mini finita nel fossato era chiusa a chiave, con le chiavi inserite nel cruscotto, ma non presentava segni di scontro.

Indagini a tutto campo

I carabinieri indagano – come si dice – a tutto campo, senza escludere alcuna pista, il caso è un giallo: da un malore improvviso, a un incidente, fino al possibile coinvolgimento di terzi. Una delle ipotesi è che Erika abbia avuto un incontro volontario con una persona non ancora identificata nell’area isolata del ritrovamento.

L’ultima traccia telefonica di Erika risale alla mattina dell’8 luglio in zona Pantigliate, proprio dove poi è stato trovato il corpo.

Sul cadavere non sono stati riscontrati evidenti segni di violenza, ma la posizione distante dall’auto, l’assenza dei suoi effetti personali e il contesto isolato indirizzano gli investigatori a ritenere la presenza di una o più persone sul posto della sua morte.

Le cause del decesso dovranno essere accertate dall’autopsia, che dovrà anche determinare da quanto tempo il corpo si trovava nel campo e in che modo sia giunto lì.


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