Vittorio Sgarbi e le non diffamazioni
Vittorio Sgarbi, nella giornata odierna si è recato, presso il Tribunale di Macerata, con l’accusa di diffamazione. Il tutto sarebbe nato da una visita fatta da una scolaresca di Pescara, invitata dallo stesso Sgarbi a visitare una mostra presso Ferrara al Museo Diamante, curata dal critico d’arte stesso. L’insegnante che accompagnava la classe, si è trovata costretta a declinare l’invito, poiché erano già state fissate le visite da effettuare. Ciò avrebbe fatto infuriare talmente tanto Vittorio Sgarbi, da portarlo ad offendere l’insegnante e tutta la categoria affermando “Insegnanti incapaci, ignoranti come capre”, minacciandola di deferirla al Ministro Valditara e di pubblicare un video di quanto accaduto sul proprio canale Youtube e su press@vittoriosgarbi.it (video poi rimossi dal web). Da queste affermazioni o, meglio, possibili diffamazioni sarebbe partito il processo. Il critico d’arte, assistito dall’avvocato Giampaolo Cicconi è stato richiamato presso il tribunale di Macerata -nonostante il fatto fosse accaduto a Ferrara, perché residente a San Severino-. La docente, costituita parte civile -seguita dall’avvocata Marina Prosperi-, non ha potuto che accettare quanto deciso oggi, nella fase dell’udienza predibattimentale, con la conclusione che, secondo il giudice Domenico Potetti, non si tratti di diffamazione, ma di ingiuria e pertanto da considerarsi un reato depenalizzato e quindi, ha disposto il non luogo a procedere, come richiesto dall’avvocato di Vittorio Sgarbi, Giampaolo Cicconi.
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