Esteri

Caso Epstein: Trump chiede dieci miliardi a Murdoch

Il presidente trascina il Wsj in tribunale, la replica: "Ci difenderemo"

di Giovanni Vasso -


Cara ti costa, Murdoch, la lettera oscena di Trump a Epstein: il presidente trascina in tribunale il Wall Street Journal e chiede un risarcimento da ben dieci miliardi di dollari. Una somma astronomica, enorme, superiore (e di gran lunga!) persino alla valanga di multe, sanzioni e gabelle imposte a Mark Zuckerberg ai tempi dello scandalo Cambridge Analytica. Ma che il tycoon è deciso a ottenere dopo che il quotidiano ha pubblicato la presunta lettera al finanziere che lo stesso Trump ha bollato come “fake” bollando il Wsj come “montagna di spazzatura”.

Murdoch replica a Trump “Ci difenderemo con vigore”

L’editore Dow Jones, e cioè il magnate dei media Rupert Murdoch, non ha la minima intenzione di mollare. E, anzi, un portavoce della società editrice del Wsj ha ribadito che l’azienda nutre “piena fiducia nella solidità e nell’accuratezza del nostro lavoro giornalistico e ci difenderemo vigorosamente contro qualsiasi causa”. Nella querela proposta da Trump al tribunale di Miami, in Florida, sono stati citati, oltre a Dow Jones, anche i due giornalisti autori del contestato scoop e direttamente lo stesso Murdoch. Trump ha intenzione di andare fino in fondo, il Wall Street Journal pure.

Maga Magò

Il problema, per Trump, sta nella sua stessa base. E cioè in quella parte del movimento Maga, Make America Great Again, che sta avallando dubbi sui rapporti tra il presidente e il finanziere Epstein, morto suicida in cella, portando via con sé tutti i suoi segreti. Quelli che gli avrebbe augurato Trump nella presunta lettera: “Ti auguro un segreto al giorno”. Maga vuole chiarezza e il presidente è sotto pressione. Al punto che ha chiesto alla procuratrice Pam Bondi di pubblicare tutto il materiale che lo riguarderebbe nell’ambito dell’inchiesta. Per dimostrare ai suoi stessi sostenitori di non essere stato mai coinvolto negli scandali.


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