Truppe di terra a Gaza, nuova “strage del cibo”: 104 morti
La pressione di Israele nelle zone centrali della Striscia, la spinta dei civili verso la costa, il pressing su Hamas
L’Idf ha emesso un nuovo avviso di evacuazione per i palestinesi che vivono a sud ovest di Deir al-Balah, mentre le forze israeliane si preparano alla prima operazione con truppe di terra nel centro della Striscia di Gaza dall’inizio della guerra.
“L’Idf continua ad operare con grande forze per distruggere le capacità del nemico e le infrastrutture terroristiche nell’area, mentre espande le sue attività in una zona in cui non aveva operato prima”, ha dichiarato il portavoce in lingua araba dell’Idf, Avichay Adraee, in un post su X in cui si ordina ai civili di spostarsi a sud verso l’area di Mawasi sulla costa. Secondo stime risalenti allo scorso maggio, nella zona centrale della Striscia vivono 350mila palestinesi.
Truppe di terra a Gaza, la prima volta
E’ una nuova escalation del conflitto. Queste recenti operazioni segnano la prima volta che l’Idf avanza anche nel centro della Striscia di Gaza con l’obiettivo dichiarato di colpire le infrastrutture e i combattenti di Hamas in aree precedentemente risparmiate da occupazione terrestre, aree centrali ritenute ancora strategica per il movimento palestinese, e le azioni di terra intendono smantellare la capacità militare e logistica del gruppo.
I civili spinti verso la costa
Israele cerca di “liberare” le zone destinate a diventare teatro di scontri diretti fra esercito e miliziani, dichiarando queste zone come pericolose o “zone di combattimento”. L’intento dichiarato è quello di minimizzare vittime civili nelle operazioni militari.
E spingere grandi masse di civili verso porzioni sempre più ridotte e concentrate di territorio serve anche a esercitare pressione su Hamas e creare difficoltà logistiche e igienico-sanitarie, oltre ad aumentare la leva negoziale di Israele.
Gli ultimi 100 morti
Nel fine settimana si è registrata una nuova, gravissima strage nelle file per la distribuzione di aiuti alimentari a Gaza.
Decine di palestinesi si erano radunati nelle prime ore di sabato nei pressi di centri di distribuzione di cibo nella Striscia, in particolare nell’area di Khan Yunis (zona di Al-Tina Street) e Rafah.
L’esercito israeliano ha aperto il fuoco sulla folla. Il ministero della Sanità di Gaza e i medici dell’ospedale Nasser hanno riferito di almeno 32 morti solo tra l’alba e il primo mattino, molti dei quali bambini e adolescenti. Il bilancio dei feriti è ancora più alto e potrebbe peggiorare per la scarsità di cure disponibili.
Le truppe israeliane, dopo aver intimato alla folla di disperdersi, hanno iniziato a sparare “colpi veri” quando le persone hanno cercato di avvicinarsi agli aiuti. Diversi resoconti parlano di sparatorie “indiscriminate”.
Anche altre zone della Striscia sono state colpite nelle stesse ore da raid e sparatorie: a Rafah almeno 12 persone sono morte in analoghe circostanze presso un altro centro di distribuzione.
Globalmente, nella stessa giornata si sono contati oltre 104 morti a Gaza per raid e sparatorie, una parte consistente delle vittime erano in fila per cibo e aiuti umanitari.
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