Inchiesta Milano, giorno della verità per Sala: oggi il consiglio comunale
Nel confronto con la giunta la posizione del sindaco e le condizioni politiche per restare in carica fino al termine del mandato
Il primo cittadino Sala sotto pressione: Milano attende le parole del sindaco sull’inchiesta urbanistica. Il Pd conferma sostegno ma chiede svolta
Giornata cruciale oggi per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, coinvolto nell’inchiesta sull’urbanistica che sta scuotendo Palazzo Marino. Dopo giorni di silenzio istituzionale, interrotto solo da un’intervista al Corriere della Sera in cui ha denunciato: “Trovo allucinante che il sindaco apprenda da un giornale di essere indagato e non dalla Procura. Si tratta di un metodo inaccettabile”, il primo cittadino interverrà nel pomeriggio durante il Consiglio comunale sul suo coinvolgimento.
Inchiesta Milano, la posizione del Partito Democratico e le richieste
Al centro del confronto con i consiglieri ci sarà la volontà di Sala di chiarire la propria posizione e capire se ci siano ancora le condizioni politiche per restare in carica fino al termine del mandato nel 2027. Domenica, intanto, è arrivato l’appoggio formale del Partito Democratico milanese, che però ha posto precise richieste: “Come delegazione abbiamo ribadito al sindaco l’appoggio e il sostegno del Pd. Abbiamo espresso le nostre priorità, confermando al sindaco la necessità di segnali di cambiamento per rispondere ai nuovi bisogni della città”, ha dichiarato il segretario Alessandro Capelli. “Può essere un’occasione per ripartire, investendo sul confronto serrato con la città da parte di tutto il centrosinistra, dando priorità alle sfide più pressanti che hanno investito Milano: diritto all’abitare, direzione dello sviluppo urbanistico, accessibilità, equità e città pubblica”.
Inchiesta Milano, il destino degli altri indagati
Le tensioni, però, restano. A partire dal destino dell’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, per il quale la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari. La sua lettera di dimissioni è pronta e dovrebbe essere formalizzata dopo l’interrogatorio di garanzia previsto per mercoledì. “L’assessore si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa”, ha detto Sala, che nel frattempo ha chiarito che “non si riconosce nelle ricostruzioni della Procura”.
Il Pd pretende che la svolta passi proprio da un cambio nell’assessorato all’urbanistica. È in valutazione una figura tecnica, di garanzia, che possa gestire la fase finale del mandato, compreso il nuovo Pgt e il piano straordinario per la casa.
Intanto, rischia di saltare anche la complessa trattativa su San Siro, con la vendita dello stadio e delle aree circostanti a Inter e Milan. Il sindaco ha chiesto al Pd “garanzie per approvare la delibera”, ma il partito frena, anche alla luce delle indagini. Il tempo stringe: il 10 novembre scatterà il vincolo dei 70 anni, rendendo impossibile l’abbattimento del secondo anello.
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