Politica

“La madre intenzionale ha diritto al congedo di paternità”

La pronuncia della Corte costituzionale: "Madri intenzionali come il padre in coppie eterosessuali"

di Cristiana Flaminio -


La madre intenzionale ha diritto al congedo di paternità: lo ha stabilito oggi la Corte costituzionale che ha “cassato” come illegittimo, secondo il dettato della Carta, l’articolo del decreto legislativo 151 del 2001 che non riconosce l’estensione del diritto alle lavoratrici che risultano genitori intenzionali in una coppia di doppie risultate dai registri dello stato civile.

Chi è la madre intenzionale?

Si tratta del genitore che non ha un legame biologico diretto col figlio ma che ha partecipato, sia con l’adozione o attraverso il processo di cure mediche, al progetto genitoriale. Insomma, la definizione comprende il genitore non biologico, la cosiddetta “seconda madre” dei figli adottati oppure concepiti con la procreazione medicalmente assistita e registrati con due madri. Fino a oggi, però, erano escluse dall’accesso al congedo di paternità obbligatorio che garantisce fino a dieci giorni di astensione dal lavoro retribuiti pienamente, al cento per cento. Così come indicato, appunto, dall’articolo 27 bis del decreto legislativo finito nel mirino dei giudici della Corte Costituzionale.

La pronuncia della Consulta

Il caso era stato sollevato dalla Corte d’Appello di Brescia. La Consulta ha ritenuto manifestamente irragionevole la disparità di trattamento tra le coppie genitoriali. Per i giudici della Corte Costituzionale non fa testo se i genitori siano dello stesso o di diverso sesso. Tutti condividono la responsabilità della genitorialità e, pertanto, debbono accedere, con pienezza, ai diritti (oltre che ai doveri) che da questa discendono. Inoltre i giudici si spingono a distinguere, nelle coppie di madri, due diverse figure: quella biologica e quella, appunto, della madre intenzionale che sarebbe equiparabile alla figura paterna delle coppie eterosessuali.


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