Licenziamenti, Consulta: “Illegittimo il tetto delle sei mensilità”
Dopo il flop referendum si riapre la questione lavoro: "Ora tocca al Parlamento"
Dove ha fallito il referendum è riuscita la Consulta: il tetto delle sei mensilità come indennità risarcitoria per i licenziamenti illegittimi è stato dichiarato incostituzionale. La sentenza è stata depositata ieri. E rivoluziona quella parte del decreto 23 del 2015, quello delle “tutele crescenti” firmato dall’allora premier Matteo Renzi, che fissava un limite ai risarcimenti a favore delle piccole imprese, individuate nelle aziende con non più di quindici lavoratori presso un’unità produttiva o nell’ambito di un Comune e comunque che non occupi più di sessanta dipendenti. La Corte Costituzionale è stata netta. E ha bollato come eccessivamente esigua la forbice del risarcimento, tanto da non consentire né al giudice di rispettare i criteri di personalizzazione, adeguatezza e congruità del danno né, tantomeno, di costituire una funzione deterrente sul datore di lavoro. La palla, adesso, torna al Parlamento. La Consulta ha chiesto al legislatore di intervenire sul caso delle imprese sottosoglia tenendo ben presente che il criterio numerico dei dipendenti non può essere indice esclusivo della forza economica dell’impresa, citando a supporto, le normative Ue. Per l’opposizione, la sentenza sui licenziamenti rappresenta l’occasione per prendersi una piccola rivincita dopo la scoppola referendaria. Il M5s ribadisce che “avevano ragione i 13 milioni di elettori e i promotori del referendum”. Avs, con Bonelli, dà la colpa a Meloni affermando che è stata lei ad “insabbiare il referendum” negando così “un diritto democratico ai cittadini” facendo allo stesso tempo “muro per difendere l’indifendibile”. Chiaramente, esulta anche il Partito democratico. Dieci anni possono sembrare tanti, ma per il Pd, evidentemente, è passata un’eternità. A quell’epoca fu un governo a guida dem a volere quel decreto contro cui s’è costruita una campagna referendaria. La sentenza della Corte costituzionale fa felici pure i dem (di oggi) che rivendicano di aver avuto “ragione”. Intanto, da Unimpresa, c’è chi fa i conti dopo la pronuncia della Consulta e spiega che i costi per i licenziamenti illegittimi potrebbero lievitare fino a 30-40mila euro dal momento che, potenzialmente, le aziende potrebbero essere condannate a pagare fino a 18 mensilità. Si tratta di una vera e propria galassia produttiva che rischia di essere coinvolta nella riforma che verrà dal momento che iin Italia operano oltre 4,1 milioni di microimprese con meno di 10 dipendenti, pari al 94,8% del totale delle imprese attive e che impiegano circa 7,7 milioni di lavoratori, vale a dire il 45% degli occupati del settore privato.
Torna alle notizie in home