Bevilacqua: “Dazi Usa? Ue punti all’ASEAN”
Mercati diversificati ed "emancipazione commerciale"
”E’ una storia che si ripete e, come più frequentante avviene con il ‘cambio delle rotte’ nel settore dell’Oil & Gas, anche nel commercio internazionale più in generale, sulla soglia di una guerra globale, ci si accorge delle necessità di mercati alternativi, fino a quel momento trascurati, solo quando quelli principali sono all’improvviso venuti meno anche per cause indipendenti dalla propria volontà”
Così Nunzio Bevilacqua giurista d’impresa ed esperto di economia internazionale riguardo alle alternative e possibili contromisure ai pesanti dazi che, presumibilmente, saranno imposti dagli Stati Uniti da inizio Agosto di quest’anno.
“Una gestione prudente del commercio internazionale imporrebbe, in primis una maggiore diversificazione dei mercati già ‘tempo di pace’ e di rifuggire dalle ‘sirene’ di quelli che, da soli, non solo assorbano gran parte della nostra produzione ma, anche peggio, la ‘orientino’ alle loro specifiche esigenze creando una sorta di ‘dipendenza indiretta’ per difficoltà oggettive di riconversione in tempi brevi”. Continua l’esperto “oggi che, per l’Unione Europea, il problema è già alla porte, e’ necessario entrare nella logica che per ‘gestire’ al meglio questo risiko si dovrebbe agire, contemporaneamente, con una politica di breve da una parte ed una road map di medio-lungo periodo dall’altra; apprestarsi, con tutte le conseguenze del caso – tra cui ipotesi di recessione ed inflazione – alla concreta possibilità, a breve, dell’utilizzazione delle ‘misure di anticoercizione’ dell’UE e allo stesso tempo contrattare con gruppi o ‘area economiche’ che abbiano una massa critica, in gran parte compensativa degli USA, e una relativa rapidità negoziale già sul medio periodo”
Su questo Bevilacqua non ha dubbi “la prima, e meno critica ‘politicamente’, opzione su tavolo per l’UE e’ rappresentata dal ‘potenzialmente performante’ ed ancora, relativamente, poco valorizzato mercato ASEAN – Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico – regione strategica capace di ‘fare business’ con un paniere estremamente ampio e scommessa economica piu’ credibile di medio-lungo termine non solo da un punto di vista commerciale ma anche geopolitico”
E conclude “augurandoci da una parte che le eventuali misure anticoercizione – da usarsi per un tempo strettamente limitato e induttive ad un ritorno alla diplomazia – come un ‘potente antibiotico’ non finiscano con attaccare il ‘corpo del paziente’ dopo aver annientato il ‘virus’, i Paesi Asean per troppo tempo erroneamente ‘marginalizzati’ – anche a causa di divergenti interessi con Cina e Stati Uniti – e sottovalutati rispetto ai grandi e piu’ noti players, potrebbero trovare, in questo preciso momento storico, una ‘complementarità di esigenze’ rispetto all’UE e, finalmente, forme di sviluppo sostenibile con creazione, inoltre, di manodopera qualificata per uno sviluppo anche sociale”.

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