Gaza: l’Idf ha distrutto migliaia di aiuti umanitari scaduti
Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno distrutto decine di migliaia di pacchi di aiuti umanitari, tra cui ingenti quantità di generi alimentari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza. A riferirlo è l’emittente israeliana Kan, citando fonti militari che parlano di una situazione logistica drammatica al valico di Kerem Shalom, dove gli aiuti sono rimasti bloccati per settimane, esposti al caldo e all’incuria.
Secondo le fonti, il deterioramento delle merci è stato tale da renderle inutilizzabili e potenzialmente pericolose per la salute pubblica. Le stesse fonti militari affermano che la quantità complessiva di beni distrutti ammonta a più di mille camion carichi, tra cibo, medicinali e altri materiali destinati ai civili. “Abbiamo dovuto seppellire gran parte degli aiuti e, in alcuni casi, siamo stati costretti a bruciarli”, avrebbe dichiarato un militare. “Purtroppo, anche adesso migliaia di pacchi giacciono ancora sotto il sole, in condizioni critiche. Se non saranno trasferiti in tempi rapidi all’interno della Striscia, saremo obbligati a procedere con la distruzione anche di quelli.”
Migliaia di aiuti distrutti: la crisi umanitaria a Gaza
Questa notizia giunge in un momento in cui la crisi umanitaria a Gaza ha raggiunto livelli allarmanti. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha lanciato un nuovo, accorato allarme: un terzo dei residenti di Gaza passa intere giornate senza cibo, senza poter consumare nemmeno un pasto al giorno. La fame estrema, sottolinea l’organizzazione, sta ormai diventando una condizione quotidiana per centinaia di migliaia di persone.
Secondo le stime del WFP, almeno 90.000 donne e bambini sono attualmente affetti da malnutrizione grave e necessitano di interventi sanitari urgenti. Il bilancio umano è già tragico: almeno nove persone sono morte di fame solo nell’ultima settimana. Questi dati provengono in parte dal Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ma sono stati ritenuti attendibili anche dalle agenzie delle Nazioni Unite.
A livello diplomatico, la tensione resta alta. Sul piano internazionale, l’ipotesi di un riconoscimento formale dello Stato di Palestina continua a dividere le principali potenze occidentali. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha commentato con freddezza le recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che si era espresso a favore di un riconoscimento ufficiale. “Quello che dice Macron non ha alcun peso“, ha tagliato corto Trump. Anche Italia, Regno Unito e Germania mostrano prudenza e frenano su eventuali decisioni unilaterali.
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