Il faccia a faccia tra Putin e Zelensky non è ancora in agenda. “Un incontro ad alto livello può e deve mettere fine in modo definitivo alla questione…È possibile completare un processo così complesso in 30 giorni? Beh, è ovviamente improbabile”, ha detto alla stampa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in merito a un eventuale incontro tra il presidente russo, Vladimir Putin, e quello ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo che Kiev aveva proposto un vertice tra i leader prima della fine di agosto.
Erdogan si muove per il faccia a faccia
Anche Ankara continua a muoversi in questa direzione. “Potrei parlare con Vladimir Putin e Donald Trump in settimana per vedere se riusciamo a organizzare a Istanbul un incontro tra leader sulla guerra”, ha affermato Erdogan in dichiarazioni riportate dal giornale turco Sabah, a distanza di due giorni dal terzo round di negoziati in Turchia tra delegazioni di Russia e Ucraina, rivelatosi ancora una volta interlocutorio.
Papa Leone XIV vedrà questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il capo del Dipartimento per le relazioni estere della Chiesa ortodossa russa, il metropolita Antonij di Volokolamsk. Si tratta di un importante passo avanti nel dialogo tra le due Chiese, in un momento estremamente delicato per le relazioni internazionali e per la Chiesa ortodossa russa. Il numero due del patriarcato di Mosca, pur mostrandosi disponibile al dialogo con Papa Prevost, ha tuttavia osservato: “Per mediare serve una posizione equilibrata tra le parti. I gerarchi greco-cattolici fanno discorsi russofobi e il Vaticano non li sconfessa”.
L’Ucraina a caccia di Patriot
Mentre si ipotizzano confronti presenti e futuri, l’Ucraina lavora per reperire i fondi necessari per dotarsi di dieci sistemi di difesa aerea Patriot. Lo ha fatto sapere lo stesso Volodymyr Zelensky, precisando che dovranno essere pagati: “Il presidente degli Stati Uniti trasferirà, venderà a noi questi sistemi. Il nostro compito è trovare finanziamenti per tutti i dieci sistemi”. Al momento ne sono stati “assicurati” solo tre. Servono dunque più soldi per soddisfare le richieste dei venditori americani.
La guerra potrebbe durare fino al 2034. A lanciare l’allarme è stato l’ex comandante in capo delle Forze armate ucraine e attuale ambasciatore nel Regno Unito, Valerii Zaluzhnyi, che in un’intervista a lb.ua ha spiegato che, “se proviamo a stabilire un cessate il fuoco senza rafforzare le nostre difese future, la guerra si trascinerà per molti altri anni. È iniziata nel 2014 e, se Dio vuole, finirà nel 2034”.
Per Zaluzhnyi, nel 2024 l’Ucraina è entrata in una nuova fase, radicalmente diversa del conflitto, in seguito al cambiamento nelle tattiche di battaglia dei russi, passati dagli attacchi diretti alla guerra di logoramento. “Al momento, la linea del fronte esiste principalmente per uccidere”, ha evidenziato l’ambasciatore, da molti ritenuto l’uomo che gli inglesi vorrebbero mettere al posto dell’attuale presidente ucraino. “Nel 2022, ha aggiunto l’ex generale, i carri armati erano in testa, e il personale li seguiva…Ora, carri armati e soldati si sono scambiati di posto”. A suo avviso, dovrebbero essere profondamente riviste le strategie di difesa e l’approccio alla mobilitazione, per impedire al nemico di sfruttare le vulnerabilità demografiche ed economiche ucraine.
Zelensky cerca di limitare i danni
Il primo ministro britannico, Keir Starmer, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, hanno discusso in una conversazione telefonica dell’“importanza” delle misure anticorruzione”. Zelensky ha precisato di aver parlato con Starmer dei piani per garantire “l’indipendenza e l’efficacia della rete anticorruzione dell’Ucraina”, dopo averlo già fatto anche con il cancelliere tedesco Friedrich Merz.
Annunciato l’invio al Parlamento di una nuova legge in materia, dopo che migliaia di persone sono scese in piazza in diverse città ucraine per protestare contro il “bavaglio” messo alle due agenzie anticorruzione.
“Starmer ha sottolineato l’incrollabile sostegno del Regno Unito all’Ucraina e i leader hanno concordato sull’importanza del ruolo delle istituzioni indipendenti contro la corruzione, al centro della democrazia ucraina”, ha riferito il portavoce del premier britannico, confermando l’urgenza di “un cessate il fuoco incondizionato”.