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West Nile, 28 i casi nel Lazio: test per tutti i donatori di sangue

di Flavia Romani -


La Regione Lazio ha annunciato nuove misure straordinarie per contenere la diffusione del virus West Nile, che nelle ultime settimane ha registrato un significativo incremento soprattutto nella provincia di Latina. Tra le principali novità, l’estensione obbligatoria del test per il virus a tutti i donatori di sangue sul territorio regionale, come misura precauzionale a tutela della salute pubblica e della sicurezza trasfusionale.

La decisione arriva dopo la segnalazione di sette nuovi casi confermati nelle ultime ore, che portano il totale delle infezioni a 28. Di questi, 26 sono stati rilevati in provincia di Latina, dove si registra il focolaio più attivo, e due in provincia di Roma, precisamente nei comuni di Anzio e Nettuno.

Tra i nuovi casi, due pazienti presentano una forma neurologica del virus, considerata la più grave, mentre altri cinque hanno manifestato sintomi febbrili. Le analisi sono state effettuate presso l’Istituto Spallanzani di Roma, centro di riferimento per le malattie infettive.

I Comuni più colpiti nel Lazio dal West Nile

In provincia di Latina, i comuni di presunta esposizione includono: Aprilia, Cisterna di Latina, Fondi (dove è deceduta una paziente la scorsa settimana), Latina, Pontinia, Priverno, Sezze, Sabaudia. In provincia di Roma, invece, i casi si concentrano nei comuni di Anzio e Nettuno.

Misure sanitarie e prevenzione

La Regione ha specificato che l’estensione dei test per il virus sarà valida fino a nuove disposizioni e sarà costantemente monitorata in base all’evoluzione del quadro epidemiologico. Le autorità sanitarie invitano i cittadini alla massima attenzione, soprattutto nelle zone più colpite, e raccomandano l’uso di repellenti contro le zanzare, zanzariere e l’eliminazione dei ristagni d’acqua, dove gli insetti possono proliferare.

Il virus West Nile è trasmesso attraverso la puntura delle zanzare infette, in particolare della specie Culex. Non si trasmette da persona a persona. Nella maggior parte dei casi, l’infezione decorre in modo asintomatico o con sintomi lievi, simili a quelli dell’influenza. Tuttavia, in una piccola percentuale di pazienti – soprattutto anziani o persone con fragilità – può evolvere in forme più gravi, come encefalite o meningite.

Attualmente non esistono vaccini né terapie specifiche per il West Nile: la cura è solo di supporto, basata sul trattamento dei sintomi. Aggiornamenti in tempo reale saranno forniti dalle autorità sanitarie regionali. Si raccomanda a chiunque manifesti sintomi sospetti dopo essere stato punto da zanzare, di rivolgersi immediatamente al medico di famiglia o alla guardia medica.


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