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La madre di Andrea Sempio: “Mio figlio è innocente. Lo scontrino conservato? Non è anomalo”

di Rita Cavallaro -


L’inchiesta per l’omicidio di Garlasco e il calvario di due genitori convinti che il figlio non sia un assassino. Per ribadire l’estraneità di Andrea Sempio dal delitto di Chiara Poggi, la madre, Daniela Ferrari ha rotto il silenzio, proprio ora che la posizione dell’indagato si complica, a seguito della scoperta del Dna di un Ignoto 3, che mina la sentenza di condanna di Alberto Stasi, e dell’ipotesi che l’impronta 33, ritenuta dagli inquirenti compatibile con la mano destra di Sempio, possa essere intrisa di sangue.

La difesa di Sempio da parte della madre Daniela

Per difendere Sempio, ieri mamma Daniela ha affrontato le telecamere di Morning News, il programma Mediaset in onda su Canale 5. “Andrea è solo indagato, ma lo danno già per certo che è assassino. Siamo veramente stanchi, perché sia io, sia mio marito, sia mio figlio abbiamo sempre detto la verità. L’unica forza che abbiamo tutti è che mio figlio è innocente e non è andato ad ammazzare Chiara Poggi“, ha detto Daniela. La mamma di Sempio ha raccontato che “la nostra vita non va avanti, è bloccata dal 27 di febbraio. Non possiamo fare un programma: vuoi fare una cosa, tipo andare a farti un giro al mare? Non puoi. Magari proprio in quel momento ti deve chiamare l’avvocato per dirti qualcosa. Vuoi andare in piazza? Poi passi davanti al giornalaio e quasi tutti i giorni c’è il nome di mio figlio sui giornali? È una cosa che non dimentichi un minuto della giornata. Trovi persone che ti sono vicine, che ti dicono “fatti forza”. E poi ci sono persone ignoranti, che ti dicono: “Ah, l’ha detto la tele… mi dispiace per tuo figlio'”.

La questione dell’impronta 33

In questi giorni, infatti, campeggia in tv la questione dell’impronta 33, a seguito del deposito della consulenza della difesa di Stasi, che sostiene, sulla base di un esperimento di laboratorio, come la manata sul muro delle scale della cantina sia “imbrattata di sudore e sangue”, confermando tra l’altro le conclusioni dei consulenti dei pm, che hanno attribuito a Sempio quell’impronta per 15 minuzie. “Quello che dicono i legali della famiglia Stasi dovrà essere verificato. Che ci sia sudore o sangue noi non lo possiamo sapere. Una cosa sicura è che mio figlio non può aver lasciato impronte di sangue nella casa dei Poggi, assolutamente. Perché mio figlio non è andato in casa dei Poggi ad ammazzare Chiara. Poi, che ci sia un’impronta di sudore sua, può essere, ha frequentato quella casa”, spiega Daniela, rimarcando gli esiti della consulenza della difesa di Sempio, firmata dall’ex comandante dei Ris di Parma Luciano Garofano e dall’esperto Luigi Bisogno, convinti che nell’impronta ci sia sudore e che solo 5 minuzie siano dell’indagato, mentre le altre dieci siano un errore dei consulenti della Procura, che avrebbero confuso le minuzie con i segni nel muro.

La madre di Sempio interrogata sul famoso scontrino

La signora Ferrari passa poi allo scontrino del parcheggio di Vigevano, fornito come alibi oltre un anno dopo il delitto del 13 agosto 2007. “Lo scontrino l’ha trovato mio marito e come abbiamo già detto ho deciso di tenerlo io perché, negli anni 86′-87′”, spiega, “ho lavorato presso un carcere di massima sicurezza come vigilante penitenziaria e le detenute comuni, quando ti raccontavano dei loro guai giudiziari, ti dicevano “qualsiasi cosa succeda, parati il fondo schiena”, perché non si sa mai. La cosa più ovvia che mi è venuta in mente, magari anche sbagliando, è stata quella di conservare lo scontrino e l’ho messo in una busta di plastica e in un cassetto“.

Alla domanda se non fosse strano conservarlo per tutto quel tempo, Daniela replica che “non è anomalo perché se lei viene adesso a casa di mio figlio vedrà che ha la macchina piena di scontrini, che di solito pulisce mio marito. Anche adesso, dopo 18 anni. E quello scontrino maledetto l’ha trovato mio marito qualche giorno dopo”.

La mamma di Sempio interviene anche sul Santuario della Madonna delle Bozzole, dopo che un fedele ha smentito il figlio, il quale sostiene di non averlo mai frequentato con la comitiva. “Ma sa quanta gente per andare in televisione si inventa la qualunque? Dovrà dimostrarlo. Lo dimostri e vedremo”. La Ferrari si scaglia contro il circo mediatico: “Mi auguro che si chiarisca tutto il più presto possibile. Però i giornalisti la smettano di buttare fuori cavolate in ogni momento, perché così non si vive. Noi ci stiamo rovinando la salute per questa cosa”. E conclude: “Veramente, dopo cento e passa giorni, più di centocinquanta giorni di fango addosso, siamo veramente stanchi”.


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