Esteri

Il riconoscimento dello Stato di Palestina spacca il blocco occidentale

Tensione tra Tel Aviv e Londra

di Ernesto Ferrante -


La Francia e altre quattordici nazioni occidentali hanno invitato i Paesi di tutto il mondo a impegnarsi per riconoscere uno Stato palestinese. Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, dopo la conferenza di New York volta a rilanciare la soluzione dei “due Stati”.

Chi lo ha già fatto

A settembre, Francia e Regno Unito riconosceranno formalmente lo Stato palestinese, diventando così le prime grandi potenze occidentali a farlo. Sono 147 su 193 i membri delle Nazioni Unite ad essersi già mossi in tale direzione. Nell’Unione europea, Svezia, Slovenia, Irlanda e Spagna sono le uniche ad aver finora assunto una decisione simile. Prima di aderire all’Unione, questo passo era stato compiuto da Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Polonia e Slovacchia. Tra i Paesi del G20, dieci riconoscono già lo Stato di Palestina. Si tratta di Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica e Turchia.

Netanyahu contro Starmer

L’azione di Londra ha provocato la reazione di Tel Aviv. “Starmer premia il terrorismo mostruoso di Hamas e punisce le sue vittime”, ha tuonato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Uno stato jihadista oggi al confine con Israele domani minaccerà la Gran Bretagna l’appeasement verso i terroristi jihadisti ha sempre fallito”, ha aggiunto Netanyahu, criticando aspramente il suo omologo britannico Keir Starmer.

La posizione italiana sul riconoscimento della Palestina

“L’Italia è favorevole al riconoscimento dello stato palestinese ma riteniamo che un riconoscimento prematuro, in assenza di uno stato effettivo, rischi di essere controproducente”. A dirlo è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, nel corso del Question time alla Camera dei Deputati, rispondendo a un’interrogazione presentata da Avs al Ministero degli Esteri e illustrata da Angelo Bonelli.

Ministri e parlamentari della coalizione israeliana di destra al governo hanno inviato una lettera al ministro della Difesa Israel Katz, chiedendogli di consentire loro di visitare il perimetro settentrionale della Striscia di Gaza, allo scopo di “esplorare le possibilità di insediamento” in un’area “sotto il pieno controllo delle Forze di difesa israeliane, priva di abitanti di Gaza e che non ha restrizioni di sicurezza straordinarie”. Tra i firmatari figurano i ministri del Likud Miki Zohar, May Golan e Shlomo Karhi, e i colleghi di Otzma Yehudit Itamar Ben-Gvir, Amichay Eliyahu e Yitzhak Wasserlauf.


Torna alle notizie in home