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West Nile in Lombardia: “Tutto sotto controllo”

Parla il dg Welfare del Pirellone: "Non c'è alcuna criticità". Un 54enne grave a Padova

di Maria Graziosi -


West Nile arriva in Lombardia ma niente panico: “Tutto sotto controllo”. Lo ha assicurato il direttore generale Welfare della Regione. Che è intervenuto sul tema della febbre del Nilo veicolata dalle zanzare che, giorno dopo giorno, sta diventando un tema di preoccupazione e di dibattito in questa calda estate italiana. Quello che è interessante, nelle parole del dirigente regionale Mario Melazzini, è che viene fatta chiarezza su alcuni degli argomenti più pressanti e, soprattutto, viene ribadito che, “nella quasi totalità dei casi si guarisce da soli”.

I casi West Nile in Lombardia

Sono due. Uno a Milano e l’altro a Pavia. Le pazienti sono due donne, una 38enne e una 66enne che risulta ricoverata in una struttura ospedaliera pavese. “La Regione Lombardia – rimarca Melazzini – ha attivato, come di consueto accade ogni anno, tutti i protocolli previsti per il monitoraggio e la sorveglianza non solo dei casi che si sviluppano nell’uomo, ma anche della diffusione del virus tramite le zanzare e negli animali. Al momento non esiste alcuna criticità”. Il dg Welfare lombardo sottolinea inoltre che West Nile “è una malattia praticamente endemica e che ormai dal decennio scorso si manifesta anche in Lombardia. Nella quasi totalità dei casi non è necessario il ricovero e si guarisce da soli”.

La situazione in Veneto

A Padova un 54enne di Monselice che ha contratto il virus è ricoverato con i sintomi di una meningoencefalite. L’uomo sarebbe stato già curato e poi dimesso per poi tornare in ospedale dato il peggiorare dei sintomi. È il terzo caso nella Bassa Padovana, gli altri due si sarebbero già risolti per il meglio e senza particolari criticità. La situazione ha imposto maggiori controlli sulle donazioni di sangue anche sul territorio veneto e in particolare quello patavino. Anche grazie all’utilizzo dei test Nat che consentono agli operatori sanitari di comprendere se il donatore è portatore o meno del virus West Nile che, dopo Lazio e Campania ora risale al Nord tra Lombardia e Veneto.


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