Laura Dahlmeier, la campionessa divenuta alpinista: il tragico incidente tra le vette del Pakistan
La morte di Laura sul Laila Peak ha scosso il mondo dello sport e della montagna: un destino crudele per una donna che aveva scelto di vivere libera, sempre in salita.
Dalle piste innevate ai ghiacciai dell’Himalaya: la seconda vita di Laura
Laura Dahlmeier non era solo una fuoriclasse del biathlon: era giovane assetata di sfide, innamorata della montagna. Nata a Garmisch-Partenkirchen il 22 agosto 1993, Laura aveva stupito il mondo sportivo con il suo talento precoce, diventando in pochi anni una delle biatlete più vincenti della storia tedesca. Con sette ori mondiali e due medaglie d’oro ai Giochi Olimpici di PyeongChang 2018, aveva raggiunto l’apice prima di compiere 25 anni.
Ma Laura non si accontentava della gloria. Dopo il ritiro ufficiale dalle competizioni nel 2019, ha abbracciato con slancio una nuova passione: l’alpinismo d’alta quota, disciplina che per lei rappresentava un ritorno alle origini, al contatto diretto con la natura, lontano dai riflettori.
L’ultima ascensione: il Laila Peak
Il 28 luglio 2025, Laura Dahlmeier ha perso la vita a 5700 metri di quota, durante una scalata sul Laila Peak, una delle vette più iconiche del massiccio del Karakoram, in Pakistan. Colpita da una frana improvvisa mentre era in cordata con la compagna Marina Eva Krauss, Laura è morta sul colpo. Le condizioni ambientali proibitive hanno impedito ai soccorritori di raggiungerla in sicurezza. Come riportato da fonti ufficiali, in caso di incidente Laura aveva il desiderio di non mettere a rischio altre vite per cercare di salvarla.
Un’eredità oltre le medaglie
Negli anni post-agonistici, Laura si era distinta come guida alpina e volontaria del soccorso alpino a Garmisch. Aveva portato a termine con successo diverse spedizioni estreme, tra cui la scalata del Pik Korshenevskaya in Tagikistan e una rapidissima ascesa dell’Ama Dablam in Nepal, dove aveva stabilito un primato femminile di velocità.
Ogni passo che Laura muoveva sulle creste innevate era mosso da una scelta consapevole: vivere intensamente, senza compromessi. Non era in cerca di gloria né di like, ma solo della pace che trovava nella fatica della salita e nell’immensità delle montagne.
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