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Totò Di Natale riparte dalla Scafatese

L'ex bomber di Udinese e Nazionale riparte dalla D: la grande sfida in Campania

di Maria Graziosi -


Totò Di Natale riparte dalla Scafatese. L’ex enfant prodige del calcio italiano, ultima bandiera del pallone con la gloriosa maglia dell’Udinese, ha deciso di ricominciare. Non a giocare, l’età purtroppo non si può più dribblare. Ma ha scelto di tornare a (bordo) campo. Sarà il club manager della Scafatese, club campano iscritto alla Serie D, che ha idee chiare e ambizioni forti, magari di tornare in quella Serie B da cui manca dall’immediato secondo dopoguerra.

Di Natale e le ambizioni della Scafatese

L’approdo dell’ex bomber di Empoli, Udinese e della Nazionale in Campania è stato ufficializzato nelle scorse settimane. Alla Gazzetta dello Sport, in questi giorni, Di Natale ha spiegato le ragioni dell’impegno, della ripartenza dal basso rispetto alla scala gerarchica dei campionati italiani e i motivi che lo hanno spinto ad accettare la corte dell’ambiziosa Scafatese. Una società che punta al rilancio del calcio e che per farlo si affida al presidente Felice Romano, imprenditore di rilievo nell’ambito dell’agroalimentare e, in particolare, del settore conserviero. Romano, alla guida della società dal 2024, ha le idee chiare: vuole portare la squadra più in alto possibile. E, magari, condurla al doppio salto di categoria: dalla D alla B.

Non solo pallone

I tifosi della squadra, citata pure da Totò in uno dei suoi film (Totò al giro d’Italia, quando pur di farsi spedire in cella per non disputare la tappa successiva, il professor Casamandrei trova proprio nella fede calcistica del giudice il grimaldello per ispirargli i maggiori rigori: “Abbasso la Scafatese!”), ora possono sognare. Negli ultimi decenni, la squadra ha raggiunto la C a più riprese ma senza lasciare il segno in chiave promozione. Ora (anche) con Di Natale la Scafatese punta a tornare in alto. E a farlo in una città che già conosce la gloria sportiva delle serie maggiori. Ma di basket, con il roster locale, la Givova, che ha mestamente chiuso con la retrocessione l’ultimo campionato in A1.


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