Attualità

Donna uccisa a Foggia, fermato a Roma l’ex compagno

Aveva denunciato continue aggressioni e violenze

di Dave Hill Cirio -


Una donna di 46 anni di origini marocchine, Hayat Fatimi, è stata uccisa a coltellate nella notte tra ieri e oggi a Foggia, a pochi metri dalla sua abitazione nel centro storico della città: era tutelata dalle procedure del Codice Rosso e aveva provato a chiedere l’intervento del 112 pochi minuti prima della sua morte.

L’uomo, anche lui di origini marocchine, 47 anni, è stato fermato dai carabinieri a Roma, dopo un breve inseguimento a piedi, addosso aveva gli abiti ancora sporchi di sangue. Intorno alle ore 13,20 i militari della Compagnia di Roma Centro, ricevuta dalla Polfer di Termini la nota di ricerca, hanno rintracciato e bloccato in piazza della Croce Rossa il sospetto.

Uccisa per strada, non l’ha salvata il Codice Rosso

La vittima aveva denunciato l’ex compagno, suo connazionale, ed era protetta dalla normativa del “Codice Rosso”, che tutela le vittime di violenza domestica e di genere.

L’omicidio è avvenuto nel vicolo Cibele e a dare l’allarme sono stati alcuni residenti che hanno sentito le urla della donna mentre tentava di scappare dall’aggressore.

La polizia, intervenuta sul posto, ha isolato la zona per i rilievi, e le indagini sono ora in corso per identificare con precisione l’autore del delitto, considerato probabilmente l’ex compagno denunciato dalla vittima. Sono state anche acquisite le immagini catturate dalle telecamere installate nella zona, per individuare l’arrivo dell’omicida e la sua fuga dall’area.

La “condanna” dell’ultimo e fatale incontro

Secondo una prima ricostruzione, la vittima sarebbe rincasata poco prima dell’aggressione, per poi uscire nuovamente e incontrare il suo assassino a pochi metri da casa. La scelta di aderire alle pressanti richieste dell’uomo, la “condanna” dell’ultimo e fatale incontro, che da tempo autorità e associazioni indicano come la soglia da non raggiungere mai.

Gli esperti sottolineano che la violenza domestica non è un episodio isolato ma una dinamica di abuso che si costruisce nel tempo, con un’escalation che culmina spesso proprio nell’ultimo contatto, quando la vittima decide o tenta di allontanarsi.

L’ultimo incontro è quello in cui il rischio di omicidio o violenza grave si innalza drasticamente, soprattutto se la vittima ha denunciato o cercato di interrompere la relazione, come nei casi tutelati dal “Codice Rosso” che prevede interventi immediati e misure restrittive contro l’aggressore.

Come accaduto tante volte nel nostro Paese, come accaduto anche questa volta a Foggia.


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