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Vertice Trump-Putin a Roma? Ok Meloni, Tass dice no

Da Mosca hanno tagliato corto sulle indiscrezioni di Fox News: l'incontro potrebbe svolgersi negli Emirati Arabi

di Dave Hill Cirio -


Vertice Trump-Putin a Roma? L’indiscrezione di Fox News è servita ad agitare le redazioni già colpite dal calo di notizie in vista del prossimo Ferragosto. Fox News ha riferito che Roma era tra le sedi prese in considerazione per il vertice Trump-Putin e che Trump avrebbe sondato Meloni, che avrebbe detto sì.

Ipotesi vertice Trump-Putin a Roma: cosa è accaduto

Donald Trump avrebbe sondato Giorgia Meloni sulla disponibilità di ospitare il vertice nella Capitale, e Meloni avrebbe espresso una disponibilità positiva a ospitare l’incontro. Tuttavia, l’agenzia di stampa russa Tass ha smentito che il vertice si terrà in Europa, escludendo quindi Roma come sede, perché “troppo amica di Kiev”.

Sulla base di dichiarazioni ufficiali del Cremlino e di fonti russe, l’incontro è probabilmente destinato a svolgersi fuori dall’Europa, con altre sedi ipotizzate come gli Emirati Arabi Uniti.

Putin ha definito gli Emirati tra i luoghi “del tutto adatti” per ospitare l’incontro, sottolineando che sono un amico di Mosca e che il presidente emiratino Mohammed bin Zayed Al Nahyan si è reso disponibile a supportare l’organizzazione di eventi di questo tipo.

Questa offerta di ospitalità e supporto è stata un fattore chiave nella scelta degli Emirati come possibile sede del vertice, insieme ad altre opzioni come Arabia Saudita e Turchia.

Putin ha espresso chiaramente che gli Emirati sono tra le opzioni preferite per il summit, invece che l’Europa, dove la Russia ha ribadito che non sarà possibile tenere l’incontro per motivi politici e legali.

Putin sarebbe potuto entrare in Italia?

Nessun media, stranamente, si interroga su questo tema. Vladimir Putin è colpito da un mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale il 17 marzo 2023, con l’accusa di crimini di guerra legati al trasferimento illegale di bambini ucraini in Russia.

Un mandato che, nell’aprile scorso, in occasione dei funerali di papa Francesco cui Putin non intervenne, sollevarono polemiche che puntavano ad accusare il ministro della Giustizia Carlo Nordio di non aver mai inoltrato l’incartamento alla Procura Generale di Roma affinché la Corte di Appello della Capitale procedesse per rendere il mandato esecutivo.

Nordio smorzò le polemiche sostenendo che il completamento della procedura di competenza del ministero di via Arenula andrebbe realizzato solo all’atto dell’ingresso di Putin sul territorio del nostro Paese.

Una circostanza che non si consumerà nemmeno stavolta, a leggere le veline della Tass.


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