Esteri

Gaza, il piano di Netanyahu scontenta in Israele e nel mondo

Berlino sospende la fornitura di armi a Tel Aviv

di Ernesto Ferrante -


Il piano del premier israeliano Benjamin Netanyahu per prendere il controllo militare di Gaza City, approvato dopo una riunione di oltre dieci ore dal gabinetto di sicurezza dello Stato ebraico, ha scosso il mondo arabo.

Il rappresentante della Palestina presso la Lega Araba ha chiesto all’organizzazione di tenere un incontro per discutere i “meccanismi d’azione a livello arabo e internazionale per contrastare i crimini israeliani, impedirne la continuazione e perseguire i responsabili dinanzi ai meccanismi di giustizia internazionale”.

Anche l‘Arabia Saudita ha denunciato la decisione di Israele. Il ministero degli Esteri di Riad ha dichiarato di condannare categoricamente la “persistenza di Israele nel commettere crimini di fame, pratiche brutali e pulizia etnica contro il fratello popolo palestinese”. Diversi Paesi hanno sollecitato una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Lo hanno riferito due fonti diplomatiche all’Afp.

Le rassicurazioni di Netanyahu non convincono nessuno

“Non occuperemo Gaza, libereremo Gaza da Hamas. Gaza sarà smilitarizzata e verrà istituita un’amministrazione civile pacifica, che non sia l’Autorità Nazionale Palestinese, né Hamas, né un’altra organizzazione terroristica. Questo contribuirà a liberare i nostri ostaggi e a garantire che Gaza non rappresenti una minaccia per Israele in futuro”, ha scritto Netanyahu sul suo profilo ‘X’.

Una versione che non ha convinto per niente i parenti degli ostaggi e di chi è stato già liberato, che hanno protestato davanti all’abitazione del ministro della Difesa israeliano Israel Katz a Kfar Achim, dopo che il governo ha dato il via libera all’estensione delle operazioni. Durissime le parole pronunciate dall’ex prigioniero Ohad Ben Ami: “Hamas ci ha detto che il governo ci ha abbandonati. Può anche essere vero, ma abbiamo visto con i nostri occhi che la gente non ci ha abbandonati, ed è questo che ci ha spinto ad andare avanti. Invito tutti ad adottare un ostaggio e a dire cosa faranno per riportarlo indietro”.

L’avvertimento di Hamas sulle conseguenze della presa di Gaza

Il movimento di resistenza islamica ha avvertito Tel Aviv che prendere il controllo di Gaza City equivarrebbe a “sacrificare” gli ostaggi ancora trattenuti nel territorio palestinese. “La decisione di occupare Gaza conferma che il criminale Netanyahu e il suo governo nazista non si preoccupano della sorte dei loro prigionieri”, ha affermato il gruppo aggiungendo: “Sanno bene che estendere l’aggressione significa sacrificarli”.

I mediatori di Egitto e Qatar non demordono e continuano a lavorare a un nuovo testo di accordo che includa il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e morti, in un’unica soluzione, in cambio della fine della guerra a Gaza e del ritiro delle forze israeliane dalla Striscia. Gli sforzi in corso godono del sostegno delle principali monarchie del Golfo Persico. La presa della Striscia potrebbe destabilizzare l’intera regione.

J.D. Vance chiarisce la linea degli Stati Uniti

“Ci sono molti obiettivi comuni. C’è però un certo disaccordo su come raggiungerli esattamente”, ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance durante un colloquio con il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, nella tenuta del ministro Chevening House nel Regno Unito, riferendosi ai rapporti tra Stati Uniti e Israele.

Interrogato dai giornalisti sulla scelta israeliana, Vance ha ribadito che l’amministrazione americana vuole lo “sradicamento” di Hamas e la cessazione della crisi umanitaria in atto. “Se fosse stato facile portare la pace in quella regione del mondo, l’avremmo già fatto”, ha proseguito il vicepresidente degli Stati Uniti.

“Non abbiamo alcuna intenzione di riconoscere uno Stato palestinese. Non è chiaro quale sia lo scopo del riconoscimento di uno Stato palestinese quando non esiste un governo. Non siamo d’accordo con la Gran Bretagna sugli obiettivi in Medio Oriente, ma ne parleremo”, ha chiarito JD Vance prima di vedere David Lammy.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato una sospensione delle esportazioni verso Israele di equipaggiamento militare che potrebbe essere usato nella Striscia di Gaza.


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