Cronaca

Temperature in aumento: bambini a rischio

di Priscilla Rucco -

Le fontane di piazza De Ferrari con bambini e adulti, turisti e residenti, che cercano refrigerio dalle temperature oltre i 30 gradi e umidita' a livelli massimi. Genova, 31 luglio 2024. ANSA/LUCA ZENNARO


L’aumento delle temperature sta mettendo in serio pericolo soprattutto i bambini sulle patologie più comuni e mortali: i colpi di calore. I dati raccolti da “Save the Children Italia” indicano che oltre 220mila minori di quattro anni sono a rischio di questa minaccia silenziosa. Un problema che ogni estate si ripete, dando colpa al clima e dimenticandosi delle decine di tragedie annuali, una volta terminata l’estate. Coinvolti oltre 1,2 milioni di bambini solo nel nostro Paese con oltre 5.000 accessi giornalieri presso gli ospedali, ma il problema è solo dovuto al caldo? Il colpo di calore non è una casualità, ma una minaccia che si può e si deve evitare, seguendo semplici regole. Evitare l’esposizione al sole nelle ore più roventi, far assumere liquidi spesso e soprattutto tenere sotto controllo i minori, sono semplici indicazioni che possono fare la differenza. Tra i sintomi da non sottovalutare: febbre alta, nausea o vomito che, uniti alla perdita di conoscenza, devono essere un campanello d’allarme per l’attivazione immediata nella richiesta di aiuto medico. Le cronache si riempiono di episodi di bambini dimenticati in auto roventi, esposti a temperature estreme senza alcuna protezione o controllo. Proprio in queste ore sono due i casi che hanno attirato nuovamente l’attenzione sul problema. Un bambino di quattro anni, che si trovava in vacanza con la famiglia a Olmedo in provincia di Sassari, approfittando del riposo dei genitori e della porta aperta dell’abitazione, sarebbe uscito dalla casa e si sarebbe nascosto nell’auto di famiglia, parcheggiata sotto al sole. Il padre e la madre, rinvenuto il piccolo in condizioni critiche e privo di conoscenza, si sono rivolti ai sanitari del 118. Ricoverato per colpo di calore presso l’ospedale di Sassari poi, con l’aggravarsi della situazione, trasportato con l’elisoccorso al Gemelli di Roma, il bimbo è deceduto “a causa di un danno cerebrale irreversibile, che è evoluto negativamente, nonostante tutte le azioni mediche intraprese dai rianimatori della Terapia intensiva pediatrica”.  Anche ieri una neonata di un mese e mezzo, a Jesolo, sarebbe rimasta senza riparo e protezione in spiaggia. I genitori, una coppia di stranieri con altri due bambini, non si sarebbero curati del colorito violaceo della bambina che stava piangendo. Un medico in vacanza, attirato dall’insistente disperazione della neonata e accortosi della gravità della situazione, ha salvato la piccola allertando tempestivamente i soccorsi. La piccola è stata ricoverata in condizioni serie ma attualmente stabili prima all’ospedale di San Donà di Piave e poi al reparto pediatrico di Padova. Anche il suo poteva essere l’ennesimo caso di morte per colpa del caldo (o della distrazione genitoriale). Le temperature elevate di questi giorni non giustificano i colpi di calore ma mettono in guardia gli adulti responsabili, che devono porre una maggiore attenzione sui minori e sul loro benessere. Il corpo dei bambini e la termoregolazione corporea soprattutto nei più piccoli è fragile, proprio per questa ragione non possono essere mai lasciati sotto al sole o in auto roventi – che in pochi minuti possono trasformarsi in trappole mortali -. Nessuna campagna di prevenzione potrà mai sostituire il buon senso, ma una informazione continua unita alla conoscenza potrebbe fare la differenza in una società civile che ogni estate a causa del colpo di calore, vede innocenti morire.  Ma al di là dell’indignazione del momento, dopo l’ennesimo caso di morte infantile, cosa cambierà realmente ora e la prossima estate?


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