Attualità

Morte di Cecilia De Astis: quattro ragazzini rom fermati

di Priscilla Rucco -


Sono stati fermati all’alba di ieri dalla Polizia locale i quattro ragazzini che nelle scorse ore hanno investito e ucciso Cecilia De Astis di 71 anni a Milano nel quartiere Gratosoglio. L’auto pirata, una Citroen DS4 (risultata rubata ad un turista francese), è stata abbandonata subito dopo l’impatto mortale. I quattro ragazzini individuati e fermati vivono in un campo rom della zona e sono stati trovati sprovvisti tutti di documenti. Dalle prime ricostruzioni a guidare l’auto sarebbe stato un tredicenne, all’interno dell’auto anche due ragazzini di dodici anni e una bambina di 11. In considerazione dell’età i giovani non potranno essere processati penalmente, ma la Procura dei Minori di Milano potrebbe prendere altri provvedimenti di rieducazione o di tutela alternativa a quella genitoriale attuale. Grazie al veloce ed impeccabile lavoro degli agenti della Polizia locale, la fuga dei quattro minori è durata meno di un giorno. Per gli inquirenti sono state fondamentali le immagini estrapolate delle telecamere di sicurezza comunali. I tre ragazzini (maschi) indossavano tutti una maglia uguale. La t-shirt in questione viene venduta in un negozio della zona in cui è avvenuto l’incidente. A seguito del fermo dei ragazzini rom accusati del decesso di Cecilia De Astis, sono molte le domande che devono essere poste sulle pene, sulla riabilitazione di questi giovanissimi, ma soprattutto deve essere considerata la responsabilità genitoriale che non può e non deve venire meno. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è intervenuto sul caso, attaccando il sindaco Beppe Sala e la sinistra. Salvini ha scritto in una nota: “Il campo rom da sgombrare subito, e poi radere al suolo, dopo anni di furti e violenze, pseudo ‘genitori’ da arrestare e patria potestà da annullare. Sindaco Sala e sinistra, ci siete?”. Immediata anche la risposta di Carlo Calenda (leader di Azione): “Io sono d’accordo, ma chiedilo al ministro degli Interni”. Il sindaco di Milano è intervenuto considerando vergognoso il tentativo di speculazione del vicepremier, riguardo la morte dell’anziana. In un momento di insicurezza come quello che l’intera comunità sta vivendo, si rende necessaria la stretta della legge per i colpevoli e di una giustizia per Cecilia De Astis e per la sua famiglia. Per senso civico e rispetto, tutti dovrebbero collaborare per rendere le città più sicure e le pene certe.


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