Esteri

A pochi giorni dall’incontro Trump-Putin, i non invitati (Zelensky e Ue) alzano la voce

Orban non ha sottoscritto la dichiarazione dei leader europei

di Ernesto Ferrante -


Volodymyr Zelensky prova a mostrare i muscoli dopo aver avuto la conferma da Donald Trump che non sarà invitato al vertice di venerdì in Alaska con Vladimir Putin. “È impossibile parlare dell’Ucraina senza l’Ucraina. Senza di noi, non possono prendere alcuna decisione”, ha dichiarato il presidente ucraino parlando durante un forum con i giovani in vista dell’incontro di Ferragosto in Alaska tra i leader di Stati Uniti e Russia.

“Pertanto, il dialogo tra il presidente degli Stati Uniti e Putin può certamente essere importante per il loro percorso bilaterale. Ma non possono decidere nulla sull’Ucraina senza di noi”, ha sottolineato Zelensky, auspicando che il capo della Casa Bianca sia consapevole di questo concetto.

Erdogan rilancia la disponibilità della Turchia

“La Turchia è pronta a ospitare un vertice” per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di un colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky. Nella telefonata, tenutasi su richiesta della parte ucraina come precisato in una nota della presidenza turca, sono state affrontate questioni bilaterali tra Ankara e Kiev, nonché situazioni regionali e globali.

Erdogan, alla ricerca di un ruolo di primo piano dopo che Trump e Putin hanno dimostrato di voler procedere senza “mediazioni”, “ha espresso la convinzione che l’istituzione di gruppi di lavoro in ambito militare, umanitario e politico aprirà la strada a un vertice”, ribadendo che “la Turchia continua a sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.

L’Ue rivendica un ruolo e si rivolge a Trump, irritando Orban

Fuori tempo massimo e senza un’investitura formale, si è fatta sentire anche l’Ue, con una dichiarazione sui principi per la negoziazione della pace in Ucraina non sottoscritta dall’Ungheria. Niente “istruzioni dalla panchina”, ha scritto su ‘X’ Viktor Orban rivolgendosi ai suoi colleghi europei, in vista dell’incontro tra Trump e Putin.

“Ad appena quattro giorni dal summit storico tra il presidente Trump e il presidente Putin, il Consiglio europeo ha tentato di diffondere una dichiarazione a nome di tutti i capi di Stato e di governo dell’Ue. Prima che il coro liberal inizi la sua nuova interpretazione della melodia preferita ‘La marionetta di Putin’, ho deciso di condividere perché non ho potuto sostenere la dichiarazione a nome dell’Ungheria”, ha aggiunto Orban indicando tre “punti”.

“La dichiarazione tenta di stabilire condizioni per un incontro a cui i leader dell’Ue non sono invitati – si legge – Il fatto che l’Ue sia stata lasciata da parte è già abbastanza triste e l’unica cosa che potrebbe peggiorare le cose sarebbe se iniziassimo a dare istruzioni dalla panchina. L’unica mossa sensata per i leader Ue è promuovere un summit Ue-Russia sulla base dell’incontro Usa-Russia”. Il premier ungherese ha concluso: “Diamo una chance alla pace”.

A stretto giro è arrivata la replica della portavoce per gli Affari esteri dell’Unione Europea, Anitta Hipper: “Se non abbiamo unità, ci sarà un solo attore a beneficiarne, e questo è la Russia”. Hipper ha ricordato che “non è una novità che abbiamo bisogno di unità per essere forti”, evidenziando come, nonostante le divergenze, i 27 abbiano approvato all’unanimità 18 pacchetti di sanzioni contro Mosca.

Il nodo della cessione di territori

Volodymyr Zelensky avrebbe informato i suoi alleati europei della disponibilità a scambiare una tregua con la cessione del controllo alla Russia dei territori che già occupa, ma non un pezzetto di terra in più. A riportarlo è il Daily Telegraph. In cambio del “congelamento” della linea del fronte, l’Ucraina vorrebbe garanzie di sicurezza nella forma di rifornimenti di armi e un percorso verso l’inclusione nella Nato, condizione che il Cremlino non potrebbe mai accettare.

Le forze russe stanno per circondare la città di Pokrovsk, snodo strategico dei trasporti fra il Donetsk e Kramatorsk e la regione di Dnipropetrovsk. “La situazione è caotica ma il nemico ha trovato buchi della difesa e si sta infiltrando in profondità”, ha confermato il sito di intelligence ucraino “Deep State” su Telegram. I militari russi hanno conquistato almeno nove insediamenti vicino a Dobropillia e stanno avanzando da nord, est e sud.


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