L'Egitto sta lavorando con Qatar e Stati Uniti per mediare una tregua di 60 giorni
Il Consiglio d’Europa ha invitato i suoi 46 Stati membri a interrompere le consegne di armi a Israele qualora queste possano essere utilizzate per violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza.
La “postura” dell’Ue sta cambiando. “La sofferenza umanitaria a Gaza ha raggiunto livelli inimmaginabili. La carestia si sta verificando sotto i nostri occhi. È necessario intervenire con urgenza per fermare e invertire la tendenza. Lo spazio umanitario deve essere protetto e gli aiuti non dovrebbero mai essere politicizzati”, si legge in una dichiarazione pubblicata sul sito della diplomazia europea, firmata dai ministri degli Esteri di Australia, Belgio, Canada, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Islanda, Irlanda, Giappone, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito, insieme all’Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea, il commissario Ue per il Mediterraneo e il Commissario Ue per l’Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi.
L’appello dell’Italia per gli aiuti a Gaza
L’Italia ha sottoscritto, insieme all’Unione Europea e ad un gruppo di Stati membri, al Regno Unito, al Canada e ad altri partner, un appello urgente alle autorità di Israele affinché venga concesso il pieno accesso a Gaza a tutti gli aiuti e venga garantito agli operatori umanitari e alle ong di proseguire in sicurezza il loro impegno per la distribuzione di cibo a favore della popolazione civile nella Striscia. Già nelle scorse settimane, Roma aveva sollecitato una apertura.
In Egitto si lavora per arrivare alla tregua
L’Egitto sta lavorando con Qatar e Stati Uniti per mediare una tregua di 60 giorni a Gaza, nell’ambito di un nuovo tentativo di mettere fine al conflitto tra Israele e Hamas. Lo reso noto il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, durante una conferenza stampa al Cairo.
Israele nega la fame a Gaza
Tel Aviv nega le morti per fame. “Non ci sono segnali di malnutrizione generalizzata nella Striscia di Gaza”, ha affermato il Cogat (Coordinator of Government Activities in the Territories), ente del ministero della Difesa israeliano in un nuovo rapporto. L’analisi caso per caso, secondo il Cogat, ha mostrato che “la maggior parte delle vittime, soffriva di condizioni pregresse che hanno portato al deterioramento del loro stato di salute, senza poter correlare il decesso con il loro stato nutrizionale”.