Editoriale

Se l’Ia di Musk usa quella parola “proibita” su Gaza

di Adolfo Spezzaferro -


Si fa un gran parlare di paradosso e di cortocircuito in merito alla sospensione (temporanea) di Grok, l’intelligenza artificiale su X di Musk, per aver parlato di genocidio a Gaza. Tutti a stracciarsi le vesti sul fatto che è assurdo censurare financo l’Ia – altro che X “terra di libertà d’espressione”. Il social che fu Twitter ricorre al bavaglio come un Meta qualsiasi – che vergogna. Quello che invece fa riflettere è che se Grok ha parlato di genocidio – parola che se usata in merito alla strage di palestinesi nella Striscia per mano di Israele ti rende automaticamente un antisemita che incita all’odio – è perché la “povera” Ia non ha fatto altro che mettere insieme i dati ed elaborare una sintesi delle varie fonti. Insomma, Grok dice una verità oggettiva, visto che è un’Ia e quindi non esprime giudizi soggettivi. A proposito del presunto antisemitismo di chi è proPal, come si dice oggi: non tutti gli ebrei sono israeliani, non tutti gli israeliani sono sionisti – ci sono israeliani contrari al genocidio a Gaza. Chi è per la Palestina libera è contro i sionisti: l’antisemitismo non c’entra niente.


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