Sospeso controllore di volo a Parigi dopo messaggio pro-Palestina
Un controllore di volo dell’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi è stato sospeso da ogni incarico dopo aver pronunciato in radio la frase “Liberate la Palestina” durante uno scambio con un equipaggio della compagnia aerea israeliana El Al.
La notizia, dopo essere stata resa nota dalla compagnia di bandiera di Israele, è stata confermata dal ministro dei Trasporti francese Philippe Tabarot, che su X ha ribadito la veridicità dei fatti, sottolineando come la registrazione delle comunicazioni ne fornisca la prova diretta. Secondo il ministro, la frase costituisce una violazione delle norme che regolano le radiocomunicazioni, le quali devono limitarsi esclusivamente a questioni di sicurezza e regolarità del traffico aereo. Tabarot ha inoltre evidenziato che si tratta di una “violazione del dovere di riservatezza dei funzionari pubblici”, status che in Francia riguarda anche i controllori del traffico aereo.
Contestualmente all’annuncio, il ministero ha avviato un procedimento disciplinare, precisando che la sanzione dovrà essere proporzionata alla gravità dell’episodio. L’inchiesta amministrativa era già stata aperta nelle ore precedenti, a seguito di una segnalazione presentata dalla compagnia israeliana. La sospensione immediata del controllore è stata motivata dal governo con la necessità di garantire il pieno rispetto delle procedure operative e la neutralità istituzionale in un settore sensibile come quello dell’aviazione civile.
La frase del controllore pro Palestina: il significato politico e il contesto lavorativo
L’accaduto, pur rientrando in un ambito lavorativo dove il rispetto delle regole è inderogabile, ha un evidente significato politico e simbolico. Il gesto del controllore riflette tuttavia un clima di crescente solidarietà nei confronti del popolo palestinese, soprattutto in un momento in cui la situazione a Gaza continua a destare una crescente indignazione internazionale. Il conflitto in corso e le dichiarazioni di esponenti israeliani riguardo al futuro della Striscia – con ipotesi che vanno dal mantenimento di un controllo militare diretto alla possibile riduzione drastica della presenza palestinese – hanno alimentato proteste e manifestazioni in molte città europee, Parigi inclusa. Il messaggio radio, sebbene fuori dalle regole, sembra inserirsi proprio in questa ondata di mobilitazione, dove la richiesta di “liberare” la Palestina è divenuta uno slogan ricorrente in cortei, campus universitari e piazze.
La reazione pubblica e le possibili conseguenze
L’episodio è destinato a sollevare un dibattito non solo in ambito politico, ma anche nella società civile francese, divisa tra il rigore delle norme di servizio e la comprensione per un atto percepito da alcuni come espressione di coscienza personale. È probabile che le associazioni pro-palestinesi sfruttino la vicenda per denunciare una repressione della libertà di parola, mentre altri settori dell’opinione pubblica insisteranno sulla necessità di preservare la neutralità nelle funzioni pubbliche.
In ogni caso, il procedimento disciplinare in corso determinerà se l’atto resterà una parentesi isolata o se costituirà un precedente con ripercussioni più ampie nel mondo dell’aviazione civile francese. Quel che è certo è che, al di là del contesto specifico, il “Liberate la Palestina” pronunciato in una frequenza radio aeroportuale è l’ennesimo segnale di quanto il conflitto in Medio Oriente sia entrato nel cuore e nelle coscienze, anche in luoghi dove la parola dovrebbe essere riservata solo alla sicurezza del volo.
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