Sport, l’appello per la sospensione di Israele da tutte le competizioni
L'iniziativa del Pd che chiama in causa Coni, Figc e Cio: "Non ci si può girare dall'altra parte"
Lo sport deve prendere posizione sul Medio Oriente e deve procedere a una sospensione di Israele da ogni competizione. La richiesta arriva da quarantaquattro parlamentari del Partito democratico. Dopo la Russia (e la Bielorussia) che sono state sospese da ogni manifestazione sportiva a causa del loro ruolo nella guerra in Ucraina, la richiesta adesso si estende anche a Tel Aviv. E, per l’Italia, assume connotati molto importanti dal momento che tra i prossimi impegni della Nazionale di Rino Gattuso ci sarà proprio la sfida con la selezione israeliana nell’ambito delle qualificazioni ai Mondiali. Senza dimenticare che, tra qualche mese, inizieranno le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.
Le ragioni dem per la sospensione di Israele dallo sport
“Non si tratta di un gesto di vendetta ma di un atto di responsabilità: non per punire un popolo, ma per affermare che lo sport non può restare neutrale davanti a una politica di annientamento”, così si legge nel documento sottoscritto dai parlamentari dem capitanati da Mauro Berruto. La nota è stata trasmessa agli organi federali e direttivi del mondo dello sport e chiede ai membri italiani del Comitato Olimpico Internazionale, al presidente del Coni Luciano Buonfiglio e a quello della Figc Gabriele Gravina di farsi portavoce, presso CIO, FIFA e UEFA, della sospensione di Israele da tutte le competizioni internazionali per ogni sport.
Non solo Russia, tutti i precedenti
Dopo aver ricordato cosa sta accadendo nella striscia di Gaza dove hanno già perso la vita 636 atleti palestinesi, i promotori della sospensione di Israele dal mondo dello sport ricordano tutte le volte in cui la comunità internazionale ha preso posizione escludendo nazioni e rappresentative da giochi e manifestazioni. Dalla Germania e Giappone del dopoguerra alla Jugoslavia, dall’Iraq all’Afghanistan, dal Sudafrica dell’apartheid (escluso per 24 anni dai Giochi) fino alla Russia, oggi sospesa per l’aggressione all’Ucraina.
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