Cronaca

L’attacco al gate, il maliano era già stato a Malpensa

Il capogruppo leghista in Regione Lombardia chiede a Meloni un piano di espulsione per gli immigrati responsabili di atti di delinquenza

di Angelo Vitale -


Oggi la direttissima per il cittadino maliano che ieri mattina ha aggredito e tentato di incendiare il Terminal 1 dell’aeroporto Malpensa di Milano. L’uomo, un 28enne, titolare di un permesso di soggiorno con protezione sussidiaria, aveva aggredito il personale e i passeggeri. Poi, armato di un martello, aveva iniziato a danneggiare i monitor dei check-in dopo aver appiccato le fiamme ad un cestino dei rifiuti nei pressi del gate 13, provocando fumo denso e timore tra le persone presenti.

Il maliano era già stato a Malpensa

L’uomo, che aveva un precedente per danneggiamento (aveva rotto alcune vetrine in città pochi giorni prima), era stato bloccato grazie all’intervento di un dipendente della società di gestione Sea e di altri presenti, e successivamente arrestato dalla Polizia di Frontiera. Intanto, i vigili del fuoco erano intervenuti rapidamente per spegnere l’incendio ed evacuare precauzionalmente l’area.

Nei giorni precedenti era già stato a Malpensa, tentando di prendere un volo e fermato per il suo passaporto, che gli era stato ritirato perché ritenuto falso. Perciò, forse, il suo gesto di ieri: una sorta di “vendetta” per quanto gli era capitato giorni prima.

Le reazioni: Sia espulso

Ssarcastica ed immediata la reazione del leader leghista Matteo Salvini: “Queste sono le risorse di cui parla sempre la sinistra”. Di seguito quella del capogruppo leghista in Regione, Alessandro Corbetta, che chiedeva alla premier Giorgia Meloni un piano di espulsione per gli immigrati che si rendono responsabili di atti di delinquenza.

Nel 2023 i permessi di protezione internazionale rilasciati nel nostro Paese erano stati 106mila, in aumento rispetto all’anno precedente.

È difficile conoscere dati aggiornati e precisi sui permessi di protezione internazionale nel 2025. La normativa e le procedure sull’asilo e protezione internazionale sono in continua evoluzione, con aggiornamenti frequenti, come la lista aggiornata dei paesi di origine sicuri del 2025 che influenza le procedure e le statistiche.

Quello in corso è un anno di transizione per le politiche di accoglienza, essendo al termine esperimenti come l’accoglienza diffusa e per l’introduzione di nuove procedure che rendono ancora più complessa la raccolta e comparazione dei dati.


Torna alle notizie in home