Porti, Salvini scontenta tutti: l’alert di Meloni
Un altro dossier da chiudere al più presto al termine della pausa estiva
Le nomine per le Autorità dei porti vacanti nella casella di vertice ratificate dai decreti del ministro Matteo Salvini scontentano più di uno, se non tutti.
Nomine per i porti, l’alert di Palazzo Chigi
L’alert di Palazzo Chigi sulla questione sarebbe, secondo alcune indiscrezioni, addirittura antecedente alla polemica più grossa, quella scoppiata in Sicilia. Che L’identità a sta seguendo in ogni dettaglio, a partire dall’edizione dell’isola che ha rilanciato subito, approfondendola, la denuncia del Governatore Renato Schifani.
Per lui la nomina di Annalisa Tardino, ex eurodeputata della Lega, a commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale, riveste profili che la Regione Siciliana chiederà al Tar di censurare: l’assenza di concertazione con la Regione e la mancanza di requisiti professionali adeguati per Tardino.
A nostra memoria, dopo le ripetute sgomitate tra Salvini ed Antonio Tajani dei mesi scorsi e il polemico affondo del vicepremier leghista nei confronti del ministro della Salute Orazio Schillaci sulla vicenda della Commissione ministeriale sui vaccini, il passaggio più clamoroso di una frattura nella maggioranza. Ancor più significativo perché ha messo in contrasto, sulla materia delle Autorità portuali, un vicepremier e un Governatore di centrodestra.
Meloni irritata, “spie accese” in ogni regione
Sarebbe questo aspetto alla base dello scontro, secondo i rumors, ad aver generato l’irritazione della premier, che intende risolvere l’intero dossier al termine del mese di agosto. Le polemiche sono tante, troppe, e non investono solo la Sicilia.
Sul versante di nomine che servono ad assicurare la gestione del territorio nelle aree portuali e non solo – un potere che prevale pure su quello di ogni amministratore locale – Salvini ha premuto sull’acceleratore. Facendo però accendere spie in ogni regione.
In Campania Forza Italia, con il deputato Francesco Maria Rubano ha attaccato la nomina all’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale di Eliseo Cuccaro, ex vertice di Alilauro, vicino al deputato leghista Gianpiero Zinzi.
Gli ha risposto con un rimbrotto un altro onorevole salviniano, Alessio Pierro. Cuccaro, un tempo vicino a Forza Italia, ha lasciato il suo posto nella compagnia dell’ex senatore forzista Salvatore Lauro a Pino Musolino già al vertice dell’Adsp di Civitavecchia.
Per Forza Italia, in Campania Cuccaro si è macchiato di un conflitto di interessi. Insanabile per i 5Stelle che hanno inviato un esposto all’Anac.
Da Trieste alla Sardegna
Ma di rogne su queste nomine ce ne sono altre. A Trieste Salvini aveva scelto Antonio Gurrieri, dimessosi perché indagato per riciclaggio. Per ora lo sostituisce Donato Liguori. In Sardegna si è arrivati ad un commissario nominato da Salvini rimasto fuori alla porta. il presidente uscente Mario Deiana non ha fatto entrare nella sua stanza Domenico Bagalà e ha scritto al Mit una pec segnalando irregolarità nella nomina.
In questo maxi inghippo sguazza la stampa di opposizione. Il Manifesto ha scritto ieri di Raffaele Latrofa nominato a Civitavecchia considerato inadeguato dalla Federazione europea dei manager dei trasporti, che ricorrerà al Tar. E di Giovanni Gugliotti scelto per il Mar Ionio, impiegato Inps definitosi in un’audizione “appassionato di mare con la patente nautica da 20 anni”.
Torna alle notizie in home