Cronaca

Sgombero Leoncavallo, Meloni: No zone franche

Era la seconda e storica sede del centro sociale milanerse

di Angelo Vitale -


Sgomberata a Milano la seconda storica sede del centro sociale Leoncavallo, dopo decenni di occupazione. Lo sgombero ha suscitato reazioni contrastanti nella città, con il governo che ha sottolineato la necessità di non tollerare zone franche e la parte della sinistra e dei movimenti che hanno difeso lo spazio come presidio culturale e sociale molto importante per Milano.

Leoncavallo, dal 1975 ad oggi

La storia del centro sociale inizia il 18 ottobre 1975 con l’occupazione di un’area dismessa di 3600 mq in via Leoncavallo 22, nel quartiere Casoretto di Milano. L’occupazione fu portata avanti da un gruppo variegato di attivisti e militanti extraparlamentari provenienti dal movimento rivoluzionario del lungo ’68 italiano.

Il centro sociale si caratterizzò fin dall’inizio per l’impegno su temi sociali ampi, come la creazione di un asilo nido, scuola materna, doposcuola, mensa popolare, consultorio ginecologico, e attività culturali, radicandosi nel quartiere in modo significativo.

Una lunga storia

Negli anni successivi emersero attività culturali e sociali come la radio libera Radio Specchio Rosso, la Casa delle Donne, la Scuola Popolare e numerosi laboratori e iniziative artistiche.

Il centro fu al centro di lotte sociali e politiche, fra cui l’impegno contro lo spaccio di eroina nelle periferie milanesi.

Nel 1978 due militanti del centro, Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci, furono uccisi in un agguato fascista durante una controinchiesta sul traffico di droga nel quartiere, evento che suscitò una vasta mobilitazione popolare.

Negli anni ’80 il Leoncavallo continuò a essere un punto di riferimento culturale e politico, aggregando nuove soggettività e pratiche di controcultura giovanile.

La seconda sede

Negli anni ’90 il centro affrontò lo sgombero della storica sede di via Leoncavallo nel 1994, con una forte mobilitazione della comunità. Dopo un breve periodo senza sede, fu occupata una nuova struttura in via Watteau, in zona Greco, che rimase la sede principale per molti anni.

Le parole di Meloni

“In uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità”: con questa dichiarazione la premier Giorgia Meloni ha sottolineato la linea del governo che punta al ripristino della legalità, rifiutando qualsiasi tolleranza verso le occupazioni abusive.


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