Finalmente la dichiarazione congiunta: dazi Ue-Usa al 15%
Dentro pure auto e farmaceutica ma Bruxelles sborserà altri 40 miliardi
Finalmente c’è la dichiarazione congiunta sui dazi: Ue e Stati Uniti si sono messe d’accordo. Bruxelles esulta ma pagherà altri 40 miliardi in chip americani. Poco male, dal momento che oltre alla legislazione, sul digitale, c’è poco o nulla. L’intesa, annunciata con toni trionfalistici dal commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic e dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, è tarata sull’applicazione di una tariffa doganale generale al 15 per cento. Restano, però, fuori dall’accordo i vini e i superalcolici mentre l’Ue può dirsi soddisfatta per aver salvato la sua legislazione in tema di digitale, con Dsa e Dma.
Ecco la dichiarazione congiunta: i dazi Ue-Usa
Il risultato positivo riguarda l’applicazione di una tariffa al 15 per cento che coprirà anche i settori gioiello dell’industria europea, su tutti automotive e farmaceutica. Occhio, però, che sui medicinali Trump ha già minacciato di voler agire in maniera progressiva per alzarli gradualmente nel corso del tempo. Nell’accordo è confermato lo strabiliante esborso che l’Unione europea s’è impegnata a fare in favore dell’alleato americano per sostenere e rilanciare la sua economia. Confermati i 750 miliardi in beni energetici, confermati gli investimenti in armi made in Usa, confermati i 600 miliardi in investimenti strategici diretti dall’Europa nell’economia americana e nei settori decisivi. In pratica, dove deciderà Trump. In più, Bruxelles s’è impegnata a scucire (altri) 40 miliardi di dollari in chip per l’intelligenza artificiale. Da qualche parte occorrerà pur recuperare i mancati introiti dalla Cina.
La reazione di Palazzo Chigi
La presidenza del consiglio dei ministri, però, guarda al bicchiere mezzo pieno e non esclude che si possa ulteriormente intervenire sulla dichiarazione congiunta e l’accordo sui dazi che ne consegue. “La dichiarazione congiunta UE USA che ha formalizzato oggi l’intesa politica raggiunta lo scorso 27 luglio in Scozia tra la Presidente Von der Leyen e il Presidente Trump fornisce finalmente al mondo imprenditoriale un quadro chiaro del nuovo contesto delle relazioni commerciali transatlantiche”, si legge in un documento licenziato direttamente da Chigi che però tiene la porta aperta: “Non si tratta ancora di un punto di arrivo ideale o finale ma alcuni punti fermi importanti sono stati già raggiunti, a partire dall’aver evitato una guerra commerciale e dall’aver posto le basi per relazioni commerciali mutualmente vantaggiose”.
L’impegno del governo
La presidenza del consiglio dei ministri inoltre fa sapere di ritenere di “particolare importanza il carattere onnicomprensivo della tariffa orizzontale del 15%, che include il settore dell’auto e i settori strategici (farmaceutici, semiconduttori, legname) tuttora sotto indagine da parte statunitense, così come l’esenzione per settori quali aereonautica, farmaci generici, principi attivi e precursori chimici”. E quindi l’impegno di Meloni è segnato: “Il Governo resta impegnato, insieme alla Commissione Europea e agli altri Stati membri UE, per incrementare ulteriormente nei prossimi mesi, come previsto dalla dichiarazione congiunta, i settori merceologici esenti, a partire dal settore agroalimentare. Particolare impegno sarà allo stesso tempo riservato alla conclusione di un’intesa in tema di acciaio e alluminio, anch’essa prevista nel quadro della dichiarazione congiunta”.
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