Attualità

Roma Capitale, Aurigemma: “Riforma è grande opportunità”

di Marco Montini -


Giubileo dei Giovani, riforma di Roma Capitale, Regione Lazio, sanità ed umanizzazione delle cure. Sono autorevoli e importanti i temi affrontati insieme ad Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio regionale del Lazio e coordinatore della conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome.

Nelle scorse settimane si è svolto il Giubileo dei Giovani, che ha visto numerosi ragazzi a Tor Vergata per ascoltare il Santo Padre. Com’è stata la gestione organizzativa e, parlando del giubileo in generale, quali le ricadute per la regione? 

“Ciò che è avvenuto il primo weekend di agosto resterà nella storia e soprattutto lascerà un segno, a livello emotivo, spirituale, per tutti coloro che vi hanno partecipato. E’ stato straordinario: circa un milione di ragazzi a Roma per un incontro di grande valore e significato. I giovani, le nostre future generazioni, hanno bisogno di essere ascoltati ed è dovere, come istituzioni, lavorare per contribuire alla loro crescita e per porre le giuste condizioni affinché possano trovare una loro strada nella vita. La macchina organizzativa è stata perfetta. La Regione ha fatto la sua parte. Sicuramente, di fronte a queste manifestazioni, è fondamentale la giusta sinergia tra le istituzioni, al di là delle logiche di appartenenza politica, e tutte le realtà interessate. Per questi motivi, un ringraziamento particolare alla protezione civile, all’Ares 118, a tutti volontari, alle forze dell’ordine, alla polizia locale, e a coloro che hanno contribuito alla buona riuscita di questa iniziativa. Serve gioco di squadra e unità d’intenti, come dimostrato anche in questa occasione, per rendere la Capitale d’Italia attrattiva e capace di ospitare al meglio questi eventi. Tutti hanno dimostrato, nell’ambito delle proprie funzioni, grande professionalità e competenza. Il Giubileo, come ripeto spesso, può e deve rappresentare anche una occasione per la regione Lazio al fine di promuovere, oltre al patrimonio infinito di Roma Capitale, le bellezze degli altri 377 Comuni del Lazio valorizzando e facendo conoscere ulteriormente le eccellenze, le ricchezze artistiche, storiche, culturali, naturali dei nostri territori, senza dimenticare i borghi e i paesaggi suggestivi. In tal senso, in regione insieme all’assessorato al turismo, stiamo portando avanti “C’è tutto un Lazio intorno”, proprio per far conoscere le bellezze dei nostri Comuni”.

Recentemente, c’è stato un importante passo in avanti per la riforma di Roma Capitale: cosa cambierà e quali scenari si prospettano? 

“Nelle ultime settimane, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al disegno di legge costituzionale per Roma Capitale. Il ddl prevede, tra le altre cose, l’attribuzione al Comune di funzioni legislative di tipo concorrente e residuale su varie materie: tra queste, trasporto pubblico locale, governo del territorio, commercio, turismo, artigianato, politiche sociali. Ora, l’iter va avanti. Senza entrare nei tecnicismi, è fondamentale anche in questo caso la collaborazione sinergica tra le istituzioni, di ogni livello, da quello nazionale a locale (Regione e Comune). Questa è una grande opportunità. Non ci devono essere logiche di appartenenza politica, dobbiamo comprendere quanto sia fondamentale dotare Roma degli strumenti adeguati per avere un modello di governance e di gestione adeguato, che sia all’altezza delle  altre capitali europee. E’ indispensabile questa riforma che sappia da un lato valorizzare il patrimonio, la storia della Capitale d’Italia, e dall’altro creare le giuste condizioni per affrontare al meglio i cambiamenti e le sfide future, a partire dall’innovazione. In generale, ma questo non riguarda solo Roma Capitale, è prioritaria una attenta opera di semplificazione amministrativa, in modo da rendere l’iter burocratico snello, evitando ritardi e lungaggini. Per tutti questi motivi, la Riforma rappresenta una grande opportunità, che fornirebbe un giusto contributo per la crescita della nostra città, rendendola sempre più attrattiva e soprattutto capace di dare risposte rapide e concrete alle istanze della cittadinanza e dei territori”.

A fine mese parteciperà alla 46ma edizione del Meeting di Rimini, il classico e tradizionale appuntamento di fine agosto dove affrontare alcune tematiche. Lei parteciperà il 25, al panel “La Salute un bene per tutti”: come affrontare il futuro in un ambito complesso, delicato e molto sentito come la sanità? 

“Già lo scorso anno ho partecipato al meeting, ed è un immenso piacere per me essere presente anche in questa edizione, poiché si tratta di opportunità importanti di dialogo e confronto: aspetti, questi, fondamentali su una tematica come la salute, che è un concetto amplio che riguarda anche il benessere psicofisico delle persone. Proprio al giubileo dei giovani, Papa leone xiv, rivolgendosi ai circa mille giovani presenti: “cercate la giustizia, rinnovando il modo di vivere, per costruire un mondo più umano”. Frase, quest’ultima, che deve essere da stimolo per  tutti noi, e va declinata in tutti i settori. A partire dalla salute: infatti, Io credo che sia fondamentale lavorare tutti insieme per un cambio di approccio, di paradigma, la persona deve essere al centro di tutto. Troppo spesso, negli ultimi anni, abbiamo sentito parlare di sanità, sotto i profili di bilancio. Per carità, il lato economico ha una sua valenza. Ma dobbiamo impostare una programmazione dove la priorità deve essere l’individuo, e le sue istanze. E tutte le decisioni devono avere come principale riferimento le persone. Un concetto fondamentale è quello dell’umanizzazione delle cure, mantenendo alta l’attenzione sui bisogni delle persone, dei pazienti, e dei loro familiari, non solo sotto l’aspetto terapeutico e sanitario, ma anche assistenziale e di supporto psicologico”.

Presidente Aurigemma, questo dunque il passo in avanti che si dovrebbe fare? 

“Questo è il passo in avanti che dobbiamo fare, e questo è un risultato che dobbiamo raggiungere insieme, coinvolgendo tutti gli attori protagonisti della sanità (pensiamo a ospedale, aziende sanitarie, medicina generale, farmacie, associazioni, familiari, realtà interessate). Umanizzazione delle cure, declinandola nella quotidianità, significa anche garantire  un equo accesso alle cure, soprattutto per le nuove terapie, con procedure omogenee e uniformi, senza differenze territoriali. Umanizzazione vuol dire anche rafforzamento della presa in carico, cercando di colmare quel vuoto che spesso si crea tra ospedale e territorio, in particolare per i pazienti più fragili. Per raggiungere tale obiettivo, è necessario un lavoro sinergico tra tutti gli attori protagonisti, al fine di rafforzare l’assistenza territoriale, implementando anche le cure a domicilio, attraverso l’innovazione ( come la telemedicina). E questo può essere utile anche per decongestionare i pronto soccorso, dove troppo spesso si registrano accessi impropri, mentre i PS dovrebbero essere luoghi dove recarsi in casi di emergenza. Il rafforzamento della presa in carico e dell’assistenza territoriale è un passaggio determinante: in questo periodo abbiamo anche una grande occasione, rappresentata dalla missione 6 del PNRR, che ci permette di mettere a terra il DM77 ( sull’ assistenza territoriale). Inoltre, umanizzazione delle cure significa anche sensibilizzare le persone su tanti aspetti: uno di questi è la cultura della prevenzione, che può essere determinante sia per generare ricadute sulla salute e sul benessere delle persone, che per consentire una diagnosi precoce e tempestiva. Senza dimenticare il ruolo preminente della ricerca e dell’innovazione, che possono fornire un contributo strategico su molte patologie, anche al fine di affrontare al meglio le sfide del futuro”.


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