Esteri

Ucraina-Russia: la fine della guerra non è dietro l’angolo

Questioni di legittimità e garanzie di sicurezza tra i nodi da sciogliere

di Ernesto Ferrante -


Donald Trump si sfila dal ruolo di mediatore tra Russia e Ucraina. Mosca e Kiev dovranno provvedere da sole ad organizzare l’incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, senza un coinvolgimento diretto della Casa Bianca. Lo hanno riferito funzionari dell’amministrazione Usa a conoscenza del dossier. Il tycoon avrebbe confidato ai suoi consiglieri di voler convocare un vertice trilaterale soltanto dopo un primo confronto tra i due.

Trump scrive della situazione sul campo, dando la colpa a Biden

Sicuramente poco gradita agli ucraini sarà l’uscita trumpiana sulla situazione dal punto di vista militare. “È molto difficile, se non impossibile, vincere una guerra senza attaccare il Paese invasore. È come una grande squadra sportiva che ha una difesa fantastica, ma non può giocare in attacco. Non c’è alcuna possibilità di vincere! È così che stanno le cose con l’Ucraina e la Russia”, ha scritto il presidente statunitense in un post su Truth Social. “Joe Biden, disonesto e gravemente incompetente, non ha permesso all’Ucraina di contrattaccare, ma solo di difendersi. Come è andata a finire? – ha continuato il repubblicano – In ogni caso, questa è una guerra che non sarebbe scoppiata se fossi stato io il presidente: Zero possibilità!!! Ci aspettano tempi interessanti”.

Vertici e contro-vertici

L’impressione è che i celebrati passi in avanti fatti ad Anchorage in Alaska, abbiano riguardato più che altro le relazioni bilaterali Usa-Russia. Il vertice Tra Donald Trump e Vladimir Putin e la composizione delle rispettive squadre negoziali ha preparato il terreno alla stipula di intese, anche di tipo commerciale, tra le due superpotenze. Dalla riunione allargata di Washington e soprattutto dai summit nei vari formati dei cosiddetti “Volenterosi” e affini dei giorni successivi, sono emerse, al contrario, diversità di vedute che rendono difficili svolte immediate per arrivare alla fine del conflitto in Ucraina.

Russia e Ucraina allontanano soluzioni immediate

Le dichiarazioni di Lavrov e Zelensky certificano la complessità della situazione. Il capo della diplomazia russa ha frenato su possibili accordi che potrebbero essere firmati nel faccia a faccia tra i due presidenti, visto che ci sono “questioni di legittimità” da risolvere attorno alla leadership ucraina. Il dispiegamento di truppe europee sarebbe “assolutamente inaccettabile” per Mosca, ha ribadito Sergei Lavrov, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle garanzie di sicurezza sotto forma di “intervento straniero in alcune parti del territorio ucraino”. Secondo il ministro, la “Coalizione dei Volenterosi” sta provando a “minare i progressi raggiunti da Donald Trump”.

Volodymyr Zelensky ha fatto sapere di potersi incontrare con il suo omologo russo solo dopo aver ricevuto le garanzie di sicurezza. “Vogliamo avere un’intesa sull’architettura delle garanzie di sicurezza entro sette, dieci giorni. E sulla base di quell’intesa noi puntiamo ad un incontro trilaterale”, ha detto, ritornando quindi a parlare di un vertice non solo con Putin ma anche con Trump. Bocciata l’idea che la Cina possa svolgere un ruolo di garante della sicurezza. Il presidente ucraino ha annunciato che il suo Paese ha testato un missile a lungo raggio, noto come “Flamingo”, che può colpire obiettivi a 3mila chilometri di distanza.

Chiusura sul riconoscimento delle conquiste russe: “Ho detto chiaramente che i loro discorsi sull’occupazione del nostro Donbass entro la fine dell’anno è una spacconata”. Per Zelensky, alla Russia occorrerebbero altri 4 anni di guerra per conquistare il resto della regione che Putin ha chiesto in cambio della cessazione delle ostilità. “Resistenze” che potrebbero portare alla sostituzione anticipata dell’ex comico.

“I capi militari degli Stati Uniti e dei Paesi europei hanno elaborato nuove proposte e le sottoporranno ai rispettivi consiglieri per la sicurezza nazionale”. A riportarlo è il Guardian, citando un funzionario statunitense. Alle riunioni hanno partecipato i capi della difesa di Finlandia, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Ucraina e Usa. Le nuove opzioni “saranno presentate ai consiglieri per la sicurezza nazionale di ciascun Paese, affinché siano valutate nell’ambito degli sforzi diplomatici in corso”.


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