Esteri

Civili in fuga e bambini che muoiono di fame. A Gaza le vittime sono i civili

Al via la prima fase dell'operazione di terra israeliana

di Ernesto Ferrante -


Palestinesi in fuga da Gaza City, dove la notte scorsa è iniziata la prima fase dell’operazione di terra israeliana. A dare l’annuncio è stato il portavoce delle Idf, generale Effie Defrin: “Abbiamo iniziato le operazioni preliminari e le prime fasi dell’attacco a Gaza City e le nostre forze già controllano la periferia della città”.

I numeri impietosi sui morti a Gaza

“I dati di un database classificato dell’intelligence militare israeliana indicano che cinque palestinesi su sei uccisi dalle forze israeliane a Gaza sono civili”. A rivelarlo è stato il Guardian, riportando in maniera dettagliata i dati di un’inchiesta congiunta, condotta insieme alla testata israelo-palestinese +972 Magazine e al sito ebraico Local Call.

I numeri in questione, risalenti a maggio, indicavano 8.900 combattenti di Hamas e della Jihad islamica palestinese come morti o probabilmente morti. In quel periodo le autorità sanitarie di Gaza, parlavano di 53.000 vittime palestinesi fra miliziani e civili. “I combattenti registrati nel database israeliano rappresentavano appena il 17% del totale, il che implica che l’83% dei morti fosse costituito da civili”, si legge ancora.

Un simile rapporto “risulta eccezionalmente alto nelle guerre moderne, persino rispetto a conflitti noti per la loro brutalità indiscriminata, come le guerre civili in Siria o in Sudan”, ha evidenziato la testata. Interpellata, Therése Pettersson, esperta dell’Uppsala Conflict Data Program, che tiene il conto delle vittime civili nel mondo, ha rilevato come dal 1989 una quota più alta si sia registrata solo in occasione del massacro di Srebrenica (ma non nell’intera guerra di Bosnia), durante il genocidio in Ruanda e nell’assedio russo di Mariupol nel 2022.

L’allarme dell’Unrwa e la condanna di 21 Paesi

Il commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini ha espresso preoccupazione per i bambini che soffrono di malnutrizione nell’enclave palestinese, avvisando che moriranno se non verranno adottate subito misure di emergenza, in vista della nuova offensiva israeliana nella città di Gaza.

Ventuno Paesi hanno firmato un documento congiunto “di condanna” del piano di insediamenti israeliani in Cisgiordania, definendolo “inaccettabile” e “una violazione del diritto internazionale”. A renderlo noto sono stati il Regno Unito e la Francia, tra i sottoscrittori.

Parla anche Meloni

L’Italia segue “con profonda preoccupazione” gli sviluppi recenti “relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania” e “riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale”. Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

In particolare, ha proseguito la premier, “la decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria”.

Il governo italiano, ha assicurato Meloni, “continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori in questa direzione ed è pronta a fare la sua parte in uno scenario post-conflitto”. Fortemente criticata la mossa israeliana “di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania” che “rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura”.


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