La gogna mediatica è il nuovo tribunale del popolo (social)
La gogna mediatica è il nuovo tribunale del popolo (social). Un post, un video o un semplice commento suonano sempre più spesso come una sentenza senza appello, capace di travolgere la vita di una persona prima ancora che partano indagini o processi. La presunzione di innocenza, pilastro di ogni democrazia, viene calpestata, cancellata in favore di un verdetto immediato e spesso ottuso, costruito a colpi di like e condivisioni. È un meccanismo pericoloso: bastano poche ore perché un’accusa – che spesso purtroppo si rivela infondata – rovini reputazioni, carriere e relazioni. E quando la giustizia chiarisce i fatti, il danno è già fatto: il sospetto resta inciso nella memoria digitale e i danni restano per sempre nella salute mentale delle vittime.
Gogna immediata
Noi, che non siamo giuristi, siamo però preoccupati per come questa spirale possa minare la fiducia nello Stato di diritto. La giustizia ha tempi lenti, è vero – ma i social hanno dei tempi velocissimi. Il rischio è che senza i necessari paletti ogni cittadino diventi un potenziale bersaglio di un processo pubblico senza difesa. Un linciaggio, insomma.
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