Gli ispettori dell’Aiea tornano in Iran. Stallo nei colloqui con le potenze europee
Il WSJ riporta la notizia di minacce a Grossi
Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Rafael Mariano Grossi ha annunciato che una squadra di ispettori dell’organismo delle Nazioni Unite è “tornata in Iran”. Intervistato da Fox News, Grossi ha detto che “ora la prima squadra di ispettori dell’Aiea è tornata in Iran e stiamo per ricominciare” il lavoro. “Quando si parla di Iran, come sapete, ci sono molte strutture. Alcune sono state attaccate, altre no – ha proseguito il direttore – Stiamo quindi discutendo su quali modalità pratiche possano essere implementate per facilitare la ripresa del nostro lavoro lì”.
Si tratta del primo gruppo di ispettori a entrare nel Paese dopo gli attacchi israeliani e statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani di giugno. In seguito alla cosiddetta “guerra dei 12 giorni”, Teheran ha sospeso la cooperazione con l’Aiea, denunciando la mancata condanna da parte dell’organismo guidato da Grossi degli attacchi israeliani e statunitensi contro i suoi impianti nucleari.
Minacce a Grossi
Il capo dell’agenzia atomica delle Nazioni Unite, ha ottenuto protezione di sicurezza “24 ore su 24” in seguito a una non meglio precisata minaccia iraniana. A scriverlo è stato il Wall Street Journal, secondo cui sarebbe stato sottoposto alla misura di sicurezza dopo che l’Austria, dove ha sede l’Aiea, avrebbe ricevuto informazioni sulla cosa.
Una persona a conoscenza della questione ha dichiarato al WSJ che la minaccia proveniva da “individui legati all’Iran”, sebbene il portavoce dell’Aiea abbia affermato che l’agenzia “non può confermare da dove provenga specificatamente”. “L’Iran ha accusato Grossi di aver contribuito a scatenare la guerra di 12 giorni di Israele a giugno – si legge sulla testata – affermando che i suoi resoconti sulle attività nucleari dell’Iran erano parziali e diffondevano preoccupazioni infondate sulle attività nucleari di Teheran. Alti funzionari iraniani hanno chiesto che fosse processato e rimosso dal suo incarico”.
Stallo nei colloqui tra Iran e potenze europee
A cinque giorni dalla scadenza dell’ultimatum europeo, l’incontro tra i rappresentanti dell’Iran e quelli di Francia, Germania, Regno Unito e Unione Europea andato in scena a Ginevra si è concluso senza risultati concreti, secondo quanto rivelato ad Axios da due fonti informate sulla questione. Il sostanziale stallo aumenta significativamente la possibilità che le potenze europee attivino nei prossimi giorni il meccanismo di snapback, con il ripristino delle sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu contro l’Iran.
L’ultimatum europeo prevedeva che la Repubblica islamica accettasse di riprendere i negoziati con gli Stati Uniti sull’accordo nucleare e consentisse agli ispettori Onu l’accesso agli impianti danneggiati dai raid israeliani e al deposito di uranio arricchito al 60% ancora sotto il suo controllo. Un informatore presente ai colloqui ha riferito che “l’Iran non ha messo sul tavolo alcuna proposta di passi concreti che sia disposto a intraprendere riguardo al programma nucleare”, mentre un altro ha aggiunto che “ci hanno dato pochissimo su cui lavorare”. I rappresentanti europei che hanno partecipato ai lavori riferiranno ora ai rispettivi ministri degli Esteri, che nei prossimi giorni decideranno come muoversi.
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