Calciomercato, l’eterno dibattito sulla durata e sul caos a campionati iniziati
Scoppiano le polemiche per le tempistiche del calciomercato estivo, allenatori e società sul piede di guerra
Calciomercato è una parola che infiamma ogni estate il mondo del calcio. Non riguarda solo l’arrivo di nuovi talenti o le cessioni inattese, ma anche la gestione dei tempi e delle modalità di questa finestra tanto attesa quanto discussa. Allenatori, società e perfino le istituzioni calcistiche si trovano ormai da anni al centro di un dibattito che sembra non avere una soluzione condivisa: quando dovrebbe finire il mercato?
Le critiche di allenatori e società
Molti allenatori, tra cui Gian Piero Gasperini, hanno definito «una follia» l’attuale assetto, che consente alle squadre di scendere in campo per le prime giornate di campionato con giocatori potenzialmente in uscita. In questo modo, il calciomercato interferisce direttamente con la programmazione tecnica, destabilizza i calciatori e crea incertezza negli spogliatoi. Anche le società lamentano difficoltà: non solo devono costruire le rose a metà percorso, ma spesso si trovano a disputare partite decisive con squadre incomplete o con atleti distratti dalle trattative.
La posizione delle istituzioni italiane
In Italia, sia la Lega Serie A che la FIGC hanno espresso apertamente il desiderio di cambiare le regole. L’amministratore delegato Luigi De Siervo ha dichiarato che «non è utopia iniziare il campionato dopo la fine del calciomercato», mentre il presidente Gabriele Gravina ha parlato di «distorsioni intollerabili». Entrambi concordano su un punto: serve un’intesa europea, perché agire da soli significherebbe esporsi a nuovi squilibri, rendendo le squadre italiane più vulnerabili rispetto alle concorrenti straniere.
L’esempio inglese e le difficoltà di armonizzazione
La Premier League ha già sperimentato la chiusura anticipata del mercato, prima del fischio d’inizio della stagione. Una scelta che ha ridotto i problemi interni, ma ha anche penalizzato i club inglesi, costretti a guardare gli altri campionati rinforzarsi mentre loro non potevano più acquistare. Proprio per questo si sta tentando una nuova armonizzazione a livello continentale: dall’estate 2025 il campionato inglese chiuderà la finestra entro metà agosto, sperando che anche Serie A, Bundesliga e Ligue 1 si allineino. L’ostacolo principale resta la Liga spagnola, finora contraria a cambiare calendario.
Un futuro da scrivere
Il calciomercato, nato come strumento di crescita e rinnovamento, rischia così di trasformarsi in un elemento di confusione se non regolato in maniera uniforme. La pressione di allenatori, club e tifosi spinge verso una riforma che ponga fine al paradosso di un campionato che inizia con le rose ancora in movimento. Che sia il 2025 l’anno della svolta? Una cosa è certa: finché non ci sarà un accordo condiviso, il calciomercato resterà al centro delle polemiche, alimentando discussioni continue.
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