Esteri

Putin-Zelensky, per gli Usa l’incontro è ancora possibile. Ma serve Trump

Woody Allen bandito in Ucraina

di Ernesto Ferrante -


Gli Stati Uniti considerano possibile un incontro bilaterale tra il presidente russo Vladimir Putin e Vladimir Zelensky. Lo ha affermato l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff in un’intervista a Fox News. “La mia opinione è che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sarà necessario al tavolo per concludere un accordo”, ha aggiunto Witkoff.

Lo sfogo di Trump

“Voglio che questa guerra finisca. Penso che, in molti modi, a volte Putin ci sia, a volte Zelensky no…bisogna averli entrambi allo stesso tavolo”, aveva detto Trump qualche ora prima, parlando ai giornalisti al termine della riunione di gabinetto. Per il presidente americano, la situazione è “molto, molto seria”. Il suo obiettivo è evitare un’escalation su larga scala: “Se non avessi vinto queste elezioni, l’Ucraina sarebbe potuta finire in una guerra mondiale. Ora non accadrà, ma c’è il rischio di una guerra economica, che sarebbe devastante, soprattutto per la Russia”.

Il capo della Casa Bianca ha anche rivolto critiche al presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Zelensky non è esattamente innocente, lo dico sempre: per ballare il tango servono due persone”. Ribadito il cambio di strategia nei confronti dell’Ucraina: “Ora non stiamo più pagando soldi all’Ucraina, paghiamo soldi a noi stessi. La Nato compra tutto l’equipaggiamento, ma io voglio fermare questa guerra perché ogni settimana muoiono migliaia di persone”.

La posizione del Cremlino

Mosca frena sui tempi. “Qualsiasi contatto di alto o altissimo livello deve essere ben preparato per essere efficace”, ha dichiarato alla stampa il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, spiegando che i capi delle delegazioni negoziali russa e ucraina sono “in contatto” ma che non è stata fissata alcuna data per futuri colloqui. Peskov ha ribadito che Mosca è contraria alla presenza di truppe europee in Ucraina, ritenendola una delle cause del conflitto iniziato a febbraio 2022.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo finlandese Alexander Stubb. Si stanno “preparando attivamente garanzie di sicurezza solide e multilaterali” per Kiev ha riferito Zelensky, ma la Russia continua a “inviare segnali negativi riguardo agli incontri e all’ulteriore sviluppo degli eventi”. Il leader ucraino ha denunciato che “i raid sulle nostre città e i nostri villaggi continuano. Nuove vittime ogni giorno”. Per questo “è necessaria una pressione. Ci contiamo. Sono necessari passi concreti da parte della Russia, passi verso una vera diplomazia”.

Le forze russe hanno rivendicato di aver preso il controllo della località di Pervoye Maya, nel Donetsk. Stando a quanto ha reso noto il ministero della Difesa russo, l’offensiva dei militari ha provocato la morte di 1.275 soldati ucraini nelle scorse 24 ore, in tutti i settori del fronte.

Accordi commerciali Usa-Russia

“Colloqui segreti” si sarebbero svolti tra il colosso petrolifero statunitense Exxon e il gruppo russo Rosneft per un eventuale ritorno in Russia. A rivelarlo è il “Wall Street Journal”, ricordando che dopo il vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin, Stati Uniti e Russia avrebbero potuto intensificare la loro collaborazione commerciale. “Ciò che i due leader non hanno detto”, ha scritto il quotidiano economico Usa, è che “a porte chiuse, le più grandi compagnie energetiche dei loro Paesi avevano già abbozzato una roadmap per tornare a fare affari, sfruttando i giacimenti di petrolio e gas al largo della costa dell’estremo oriente russo”.

Diversi importanti teatri in Ucraina hanno annunciato che cancelleranno dal loro cartellone gli spettacoli basati sulle sceneggiature di Woody Allen come forma di ritorsione per l’intervento del regista americano in videolink alla “Settimana internazionale del cinema di Mosca”, un’iniziativa promossa dalle autorità locali.

Il nome di Woody Allen è stato anche aggiunto all’elenco compilato dal sito di schedatura “Myrotvorets”, dove vengono inseriti in nomi delle personalità considerate come “traditrici della patria”. Il portale ha motivato l’inclusione del cineasta con “la sua partecipazione attiva a un evento della propaganda russa durante la guerra russo ucraina e l’uccisione di cittadini ucraini” e per “il sostegno pubblico all’aggressione russa”.


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