I Diari di Angela tra i migliori film di Venezia
I Diari di Angela, Noi due Cineasti Capitolo terzo di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi tra i film che ho visto alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, è di sicuro il più potente e commovente. Qualcuno già scrive che è il migliore. L’ho visto il due settembre in Sala Giardino in anteprima mondiale, e il tre in Sala Astra.
Voci narranti e straordinarie si alternano e dicono tantissimo della vita di tutti noi. L’arte, la politica, le guerre, le malattie feroci all’improvviso, e poi un ritratto magistrale della scuola dei bambini malinconici di Angela Ricci Lucchi. La scrittrice Lucrezia Lerro interpreta e decodifica con la voce i diari di Angela e trascina il pubblico in un vortice di emozioni che toglie il fiato. Yervant Gianikian apre il film con delle immagini filmate e private dirompenti. La campagna, i contadini piemontesi, la vendemmia, i gatti che cercano rifugio a casa sua perché altrove rischiano letteralmente di essere soppressi. Il ragno argiope che lo spettatore si augura di non incontrare. E poi i viaggi di Yervant ed Angela in Francia, sull’Adamello, i Balcani, l’Inghilterra, Sarajevo. E ancora un ritratto splendido ed eterno, come Raphael suggerisce in qualche modo a suo figlio di fare, di Raphael, padre di Yervant, superstite al genocidio armeno.
Un film corale, un gioiello che durerà nel tempo perché la vera scommessa dell’arte è la sua durata nel tempo.
Lerro ci trasporta nel diario del dolore e della malattia di Angela Ricci Lucchi, e la scrittrice lo fa con un’eleganza e un registro di toni e suoni fuori dal comune.
Yervant Gianikian è un maestro d’arte e di vita con la trilogia dei suoi Diari ci ha insegnato un modo nuovo di fare il cinema e di affrontare i più grandi dolori che la vita può purtroppo riservarci.
Se fosse possibile dare un voto al suo film gli darei cento volte dieci e con lode. Il 7 settembre i primi due capitoli della trilogia saranno protagonisti a Fuori Orario, Rai Tre. E poi su RaiPlay dal giorno dopo. Imperdibili!
Auguro al maestro Yervant Gianikian di continuare il suo lavoro colossale, come scrive Frédèric Bonnaud (direttore della Cinémateque Française di Parigi), a proposito di alcuni suoi lavori. Auguro a Yervant Gianikian di continuare con la stessa forza che rende questi film dei capolavori. E per chiudere citerei Angela Ricci Lucchi quando ad inizio del terzo capitolo dei Diari, rivolgendosi a lui gli dice: “cento di questi film e li faremo.”
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