Attualità

IL CARRELLO DELLA SPESA – Si paga di più, si mangia di meno

di Giovanni Vasso -


Spesa? Impossibile. Non ci si raccapezzerebbe nemmeno Tom Cruise: in Italia tutto aumento e a guidare le fiammate del carovita sono i beni alimentari. Epperò succede che le famiglie oltre un certo budget, per mille ragioni, non vanno. E il risultato è che si spende di più per mangiare di meno. L’Istat ha rilevato che le vendite a luglio scorso si sono letteralmente congelate. In termini di volumi, quindi di quantità di beni che effettivamente passano di mano o finiscono nel carrello della spesa. Per quanto riguarda il valore, invece, il livello cresce generalmente di qualche decimo di punto. Poca roba. Perché a fronte della (deludente, come giudicata da Confesercenti) stagione dei saldi che pur qualche vendita in più l’ha portata, c’è stato qualcosa di fin troppo interessante che ha coinvolto le famiglie italiane.

Spesa impossibile, i dati Istat: tutte le reazioni

Le vendite di generi alimentari, stando agli analisti di via Cesare Balbi, sono aumentate, in termini di valore, addirittura del 2,9% ma, a livello di quantità reali, sono calate dello 0,8%. Il patatrac. Si spende di più, si acquista di meno. La spesa impossibile. L’Unione nazionale dei consumatori ha fatto i conti: “Gli italiani continuano a spendere di più per mangiare sempre meno – tuona il presidente Massimiliano Dona -. Se si traduce in euro il dato dei volumi consumati su luglio 2024, le spese alimentari per una famiglia media scendono su base annua di 51 euro a prezzi del 2024: una coppia con due figli acquista 73 euro in meno di cibo”. Una mazzata bella pesante. Che fa tremare pure negozianti e distribuzione che chiedono al governo di dare ossigeno alle famiglie, di procedere alla sforbiciata Irpef, per far riprendere i consumi. Per Confcommercio, invece, è tutta una questione di “fiducia” che deve tornare quanto prima ad animare un Paese che passa le giornate facendosele intossicare da rincari, aumenti e prezzi fuori controllo.

La mappa di Altroconsumo

Stando ad Altroconsumo, il costo della spesa (impossibile) è aumentato del 26% dal 2021 a oggi. Nell’ultimo anno è cresciuto del 2,2%. Un salasso nel salasso. Che, per una famiglia con due figli, ammonta a 9.276 euro l’anno. Quasi il costo di un’utilitaria. Del 2021, sia chiaro. Per tentare di dare una mano ai cittadini e rendere loro la vita meno difficile e la spesa un po’ meno impossibile, Altroconsumo ha stilato una sorta di classifica del risparmio tra le catene della grande distribuzione. A “vincere” è Eurospin che offrirerebbe a una famiglia di quattro persone la possibilità di risparmiare fino a 3.700 euro l’anno. Segue Carrefour con 3.308 euro. Un consiglio è pure quello di “mixare” la spesa. Un po’ al super, un po’ al discount. Così facendo, spiegano da Altroconsumo, si possono risparmiare fino a poco meno di 3mila euro l’anno (2.838). Nella classifica generale sull’indice, in cui vince Eurospin con un valore di 100, seguono Aldi (101) e quindi Lidl e In’s Mercato (pari merito con 102). Fuori dal podio la catena Md (109), seguita a stretta distanza da Penny (110). Quindi c’è Todis (114) e subito dopo arrivano Ipercoop (115) e Interspar (117). In questa graduatoria Carrefour raggiunge un indice di 120, insieme a Panorama. Sopravanzando di un sol punto Esselunga (121) e di due rispetto a Spazio Conad (122). Anche questi, però, sono e restano valori relativi. Il consiglio è quello di spulciare bene tra gli scaffali, verificare i prodotti e i loro prezzi e, se possibile, girare tra gli esercizi commerciali per scoprire dove ci sono occasioni migliori di risparmio.


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