Giovani e corpo: insoddisfatti causa standard estetici proposti dai Social
Giovani soffrono d’insoddisfazione corporea e stereotipi social, subiscono prese in giro, mancano educazione adeguata; servono interventi urgenti educativi.
Giovani e corpo, un rapporto difficile. Secondo l’indagine “Affettività e stereotipi di genere. Come gli adolescenti vivono relazioni, genere e identità”, condotta da Webboh Lab per ActionAid su 14.700 ragazzi tra i 14 e i 19 anni, otto adolescenti su dieci non accettano la propria immagine. È un dato drammatico che descrive una generazione costretta a fare i conti con standard estetici imposti dai social network e lontani dalla realtà.
Body shaming in aumento
Per i giovani non si tratta solo di percezione personale. Il 60% subisce prese in giro per peso, altezza o altre caratteristiche fisiche. Questo body shaming quotidiano mina la fiducia in sé stessi e porta ad ansia, isolamento e scarsa autostima. Anche se oltre il 70% dichiara di sapere che i corpi “perfetti” dei social sono costruiti e filtrati, più di 7 su 10 vorrebbero comunque modificare il proprio aspetto per aderire a quei modelli inarrivabili.
L’identità di genere
La ricerca mette in luce un altro nodo cruciale: l’80% dei giovani riceve messaggi rigidi su cosa significhi essere “maschio” o “femmina”. In questo scenario, molti ragazzi si dividono tra chi rifiuta gli stereotipi e chi invece li interiorizza. I profili emersi – dagli Anti-stereotipi ai Giustificazionisti – raccontano una generazione attraversata da contraddizioni, che cerca spazi di libertà ma resta schiacciata da modelli culturali radicati.
Scuola e famiglia sostituiti dal Web
Un altro dato allarmante riguarda l’educazione. I giovani trovano più risposte sul web che a scuola o in famiglia. Oltre il 50% si informa online, mentre solo il 37% riceve un’educazione strutturata in aula. Non a caso, gli adolescenti chiedono percorsi formativi su consenso, relazioni positive e identità, con meno tabù e più dialogo. Senza un supporto adeguato, a formare i giovani restano i social, con tutti i rischi connessi: pornografia distorsiva, stereotipi tossici e pressione costante all’omologazione.
Un futuro buio
Il quadro è chiaro: l’insoddisfazione corporea è una nuova piaga generazionale. I giovani vivono davanti a uno specchio che non riflette la realtà, ma un’immagine deformata dal giudizio altrui e dai filtri digitali. Per uscire da questa trappola servono politiche educative coraggiose, capaci di coinvolgere scuola, famiglie ed esperti. Solo così i giovani potranno crescere liberi di riconoscersi, senza sentirsi costretti a inseguire un ideale impossibile.
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