Esteri

Trump assediato dal caso Epstein: il “Birthday book” riapre lo scandalo

E' ancora polemica negli Usa per il caso del magante pedofilo e dei suoi rapporti con l'inquilino della Casa Bianca

di Redazione -

Epstein e Trump all'epoca della loro frequentazione


Donald Trump ha scelto la via del silenzio: “È un argomento superato, non commento”, ha tagliato corto il presidente USA, evitando di affrontare le nuove rivelazioni legate a Jeffrey Epstein, il finanziere pedofilo morto in circostanze mai del tutto chiarite. Ma il caso è tutt’altro che archiviato: la pubblicazione sui social da parte dei democratici del cosiddetto Birthday book – un volume di 238 pagine contenente messaggi osceni e vignette raccolte per i 50 anni di Epstein – ha fatto riesplodere lo scandalo. Tra le immagini più imbarazzanti per la Casa Bianca spicca una silhouette femminile accompagnata da un dialogo immaginario tra Trump ed Epstein. L’allora magnate augura che “ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto” e confessa di avere “certe cose in comune” con l’amico. La pagina reca persino una firma “Donald”, posizionata in corrispondenza del pube. La Casa Bianca ha liquidato l’episodio come “falso” e “fabbricato”, ma un’analisi comparativa del New York Times sostiene che lo stile grafico – il solo nome di battesimo con lo svolazzo finale – combacerebbe con la calligrafia di Trump.

I democratici chiedono la pubblicazione dei file

I democratici della Commissione di sorveglianza della Camera hanno colto l’occasione per rilanciare: “Cosa sta nascondendo Trump? Pubblicate i file!”, hanno scritto in una nota ufficiale. Non sono soli. Al coro si sono uniti quattro deputati repubblicani, tra cui Thomas Massie, che ha avviato la raccolta di firme per una discharge petition volta a portare in aula entro fine mese la mozione sulla pubblicazione integrale dei documenti del caso. Mancano appena due adesioni, che potrebbero arrivare dai neoeletti di Virginia e Arizona, stati dove le suppletive di settembre hanno premiato i candidati democratici. Per Trump la prospettiva è inquietante: o convincere almeno uno dei repubblicani firmatari a ritirarsi, o confidare in un intervento del presidente della Camera, Mike Johnson, disposto a bloccare la procedura. Ma la base più radicale del GOP, l’elettorato Maga, spinge invece per la trasparenza. Una contraddizione che rischia di mettere in difficoltà i deputati repubblicani più vicini a Trump.

Il contenuto del Birthday book

Il Birthday book non contiene solo il disegno controverso. Tra i collage emerge anche un assegno gigantesco in cui Epstein, in tono scherzoso, sembra “vendere” una donna a Trump per 22.500 dollari. Altri amici del finanziere paragonano il suo stile di vita a quello del protagonista de Il vecchio e il mare di Hemingway: solo che al posto dei pesci, Epstein “catturava bionde, rosse o brune”. Un altro testimone descrive un rapporto sessuale degradante consumato sul sedile di un’auto, accolto dalle risate di Epstein. In più di un messaggio traspare la consapevolezza di una rete di abusi tollerati e perfino celebrati. E c’è chi sottolinea che a 50 anni Epstein “era riuscito a evitare il carcere”.

Le accuse a Trump

Come se non bastasse, Trump è finito sotto accusa anche per una frase sulla violenza domestica. Il presidente ha definito il reato “meno grave” rispetto ad altri, sostenendo che non dovrebbe rientrare nelle statistiche ufficiali sulla criminalità. Un commento bollato come “superficiale” dalla stratega repubblicana Sarah Longwell e respinto con fermezza dalla procuratrice democratica dell’Arizona, Kris Mayes: “Sì presidente, la violenza domestica è un crimine”. Dura anche la reazione di Kim Villanueva, leader della National Organization for Women, secondo cui Trump “si conferma cieco di fronte a un problema che colpisce milioni di donne americane”. Mentre il vicepresidente JD Vance prova a minimizzare parlando di “ennesima montatura dei democratici, come il Russiagate”, l’opposizione ironizza ricordandogli che fino a pochi giorni fa chiedeva prove concrete dell’esistenza del disegno osceno. Ora che la lettera è pubblica, i dubbi su cosa Trump sapesse davvero dei traffici sessuali del suo ex “pal” Epstein non possono più essere ignorati.


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