I Santi di tutti: Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis
I “santi della porta accanto”: così sembrerebbe siano stati definiti coloro che con il loro esempio e la loro testimonianza di fede appassionata e sincera possono essere sicuramente un grande punto di riferimento per i giovani di oggi, che sono alla ricerca di guide a cui ispirarsi e da cui partire per la loro formazione, sia umana, che spirituale. Pertanto, per la prima volta durante il suo pontificato, e alla presenza del Capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella, e di circa settantamila persone in Piazza San Pietro in Vaticano, Papa Leone XIV ha proclamato santi Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. Prevost, leggendo la tradizionale formula in latino, dice: “Dichiariamo e definiamo Santi i Beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis e li iscriviamo nell’Albo dei Santi, stabilendo che in tutta la Chiesa essi siamo devotamente onorati tra i Santi“. E ancora: “Prima di iniziare la solenne celebrazione di canonizzazione volevo fare un saluto a tutti voi perché è anche un giorno di molta gioia. Saluto soprattutto tanti giovani e ragazzi venuti per questa Santa messa, veramente una benedizione del Signore. Siete venuti da diversi Paesi, e’ un dono di fede che vogliamo condividere“, ha aggiunto inoltre il Papa: “Guardiamo a San Pier Giorgio Frassati e a San Carlo Acutis: un giovane dell’inizio del Novecento e un adolescente dei nostri giorni, tutti e due innamorati di Gesù e pronti a donare tutto per Lui“. Figure importanti le loro: furono orientate a vite brevi ma intense, ricolme dell’amore per Gesù e che quindi possono divenire bussola e fortezza per tantissimi giovani, i quali possono trarre la fiducia nel futuro rafforzando, appunto, la fede. Il primo dei due era appassionato di alpinismo e della montagna e, nella sua vita breve durata solo 24 anni, vedeva nel prossimo un fratello da aiutare e da sostenere; inoltre egli era figlio di un messo pontificio e considerato punto di riferimento degli allievi dell’Associazione San Pietro e Paolo in Vaticano. Mentre Carlo, da ragazzo poco più che quindicenne, quindi figlio dei nostri tempi, aiutava anch’egli i bisognosi: mise a disposizione della fede l’informatica di cui era esperto, inventando un programma per i Monasteri: per questo motivo alcuni lo vorrebbero consacrare patrono di internet. Durante la cerimonia il Santo Padre ha ricordato le loro persone e i loro carismi che li hanno portati, in vita, al loro cammino di santità affermando: “Pier Giorgio ha incontrato il Signore attraverso la scuola e i gruppi ecclesiali e lo ha testimoniato con la sua gioia di vivere e di essere cristiano nella preghiera, nell’amicizia, nella carità. Al punto che, a forza di vederlo girare per le strade di Torino con carretti pieni di aiuti per i poveri, gli amici lo avevano ribattezzato “Frassati Impresa Trasporti”!” Inoltre, Prevost ha avuto un pensiero anche su Acutis: “Carlo, da parte sua, ha incontrato Gesù in famiglia, grazie ai suoi genitori, Andrea e Antonia – presenti qui oggi con i due fratelli, Francesca e Michele – e poi a scuola, anche lui, e soprattutto nei Sacramenti, celebrati nella comunità parrocchiale. È cresciuto, così, integrando naturalmente nelle sue giornate di bambino e di ragazzo preghiera, sport, studio e carità”. Anche questo aspetto non va dimenticato ossia dei genitori (forse fatto unico nella storia della Chiesa) che vedono morire il proprio figlio giovanissimo e successivamente fatto Santo per il suo operato in vita nonostante abbia avuto una esistenza relativamente breve. Insomma il buono e il bello è già presente dentro ognuno di noi in quanto” Immago Dei” del Signore, bisogna vedere con il libero arbitrio in che direzione voler andare. Ma la sfida vera dell’uomo contemporaneo consiste come affermava anche Sant’Agostino nel: “Fidatevi del Signore e sforzatevi di entrare nei suoi disegni, accettando che la sua salvezza possa giungere a noi per vie diverse da quelle che ci aspetteremmo” perché forse la vita spesso ci sorprende, ed è bella anche se non proprio, per questo.
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