Esteri

Utah, ucciso Charlie Kirk: giovane prodigio della destra trumpiana

di Eleonora Ciaffoloni -


Charlie Kirk, figura di spicco della destra trumpiana, ucciso a 31 anni in una sparatoria in Utah

Charlie Kirk, fondatore di Turning Point USA e tra i più influenti giovani attivisti conservatori statunitensi, è morto mercoledì 10 settembre a Orem, nello Utah, dopo essere stato colpito da un proiettile durante un evento alla Utah Valley University. Aveva 31 anni. La notizia è stata confermata dallo stesso Donald Trump sul suo social network Truth Social, dove l’ex presidente ha definito Kirk “grande e leggendario”.

L’attacco è avvenuto poco dopo mezzogiorno, quando Kirk aveva appena preso la parola davanti a centinaia di studenti e sostenitori. Colpito al collo, è stato immediatamente trasportato in ospedale, ma i medici non sono riusciti a salvarlo. Secondo le autorità locali, un “person of interest” era stato inizialmente fermato, ma in seguito si è chiarito che non si trattava dell’autore materiale dello sparo. L’FBI e la polizia stanno ora lavorando congiuntamente per ricostruire la dinamica, analizzando filmati di sorveglianza e testimonianze.

Nato e cresciuto nell’Illinois, Kirk aveva fondato Turning Point USA a soli 18 anni, costruendo in poco più di un decennio un’organizzazione capace di mobilitare migliaia di studenti universitari e liceali attorno a una piattaforma conservatrice radicale. Attraverso libri, trasmissioni radiofoniche, podcast e un’attivissima presenza sui social, era diventato una delle voci più riconoscibili della nuova destra americana.

Durante la prima presidenza Trump, Kirk aveva assunto un ruolo di primo piano nel rafforzare il legame tra il presidente e le nuove generazioni di elettori repubblicani. Pur spesso critico verso l’establishment del partito, aveva contribuito a consolidare un discorso politico fortemente polarizzante, centrato sullo scontro culturale e sulla difesa delle politiche trumpiane.

La sua morte ha suscitato reazioni immediate e contrastanti: dal cordoglio di esponenti conservatori, che lo hanno ricordato come un “patriota instancabile”, alle dichiarazioni più caute di figure repubblicane moderate. Nel campo democratico, molti hanno espresso shock per l’atto di violenza, sottolineando la necessità di riflettere ancora una volta sulla diffusione delle armi negli Stati Uniti.

Con la scomparsa improvvisa di Charlie Kirk, il movimento conservatore perde una delle sue figure più carismatiche e divisive, capace di influenzare profondamente il panorama politico dell’era Trump.


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