La Polonia sostiene che la violazione del suo spazio aereo sia stata intenzionale. La Russia accusa Varsavia di “diffondere miti”
La notte, è il momento della giornata in cui gli esseri umani entrano nel mondo dei sogni, oppure sprofondano in quello degli incubi. Il buio pesto polacco, squarciato dai bagliori e dai tonfi, avvicina pericolosamente tanti Paesi e chi ci abita al più nero degli scenari: quello della guerra. “La notte scorsa lo spazio aereo della Polonia è stato violato 19 volte da droni prodotti in Russia. La valutazione delle forze aeree polacche e della Nato è che non abbiano sbagliato rotta, ma siano entrati deliberatamente”. Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, in un video pubblicato sul suo account X ha ribadito la versione dei fatti fornita da Varsavia già a caldo.
La Polonia ritiene intenzionale la violazione dei droni russi
“Le forze aeree polacche, assistite dai nostri alleati Paesi Bassi, Italia e Germania, li hanno abbattuti. Una proprietà è stata danneggiata, ma fortunatamente non ci sono stati feriti”, ha proseguito il capo della diplomazia polacca, ringraziando “i nostri alleati per le parole di solidarietà e per la prontezza con la quale hanno agito”.
“Sono al corrente delle dichiarazioni della Russia sul fatto che non ci siano prove che i droni fossero russi, suggerendo persino una provocazione ucraina. Era previsto. Bugie e negazioni sono le risposte sovietiche predefinite. Il Cremlino sta di nuovo prendendosi gioco degli sforzi di pace del presidente Trump”, ha concluso Sikorski, chiudendo di fatto a qualsiasi altra ipotesi.
“Nelle conversazioni avute oggi con Emmanuel Macron, Keir Starmer, Volodymyr Zelensky, Giorgia Meloni, Friedrich Merz, Dick Schoof e con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ho ricevuto non solo espressioni di solidarietà nei confronti della Polonia, ma soprattutto proposte di sostegno concreto alla difesa aerea del nostro Paese”, ha scritto su X il premier polacco Donald Tusk, che ha chiesto l’attivazione dell’articolo 4 della Nato per consultazioni urgenti tra gli Stati membri dell’Alleanza atlantica in caso di minaccia alla sicurezza nazionale.
La replica russa
La Russia si è difesa accusando la Polonia di “diffondere miti” per “aumentare l’escalation” della “crisi ucraina”. “Il Ministero della Difesa russo “ha confermato inequivocabilmente che non vi erano piani per colpire obiettivi sul territorio della repubblica di Polonia e che l’autonomia di volo dei droni utilizzati nella suddetta distruzione delle imprese del complesso militare-industriale ucraino, che, secondo Varsavia, avrebbe attraversato il confine polacco, non supera i 700 chilometri”.
“I vertici dell’Ue e della Nato accusano quotidianamente la Russia di provocazioni. Il più delle volte, senza nemmeno provare a presentare argomentazioni”, ha detto il portavoce presidenziale, Dmitry Peskov.
L’incaricato d’affari russo in Polonia, Andrey Ordash, ha asserito che dei droni al centro delle violazioni dello spazio aereo polacco si sa solamente che sono entrati dall’Ucraina. “Sappiamo una cosa: questi droni sono arrivati dall’Ucraina”, ha riferito Ordash ai giornalisti dopo essere stato convocato presso il Ministero degli Esteri polacco.
La Nato non considera l’ingresso dei droni nello spazio aereo della Polonia come “un attacco” ma piuttosto come “un’incursione”, hanno sottolineato fonti dell’Alleanza atlantica, rilanciate anche dall’agenzia Novosti.
Zelensky e Trump
“Ho offerto alla Polonia la nostra assistenza, formazione e competenza nell’abbattimento dei droni russi, in particolare degli ‘shahed’. Donald e io abbiamo concordato un’adeguata cooperazione a livello militare. Ci coordineremo anche con tutti gli Stati membri della Nato”, ha fatto sapere su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo un colloquio telefonico con il premier polacco Donald Tusk, la premier italiana Giorgia Meloni, il primo ministro britannico Keir Starmer e il segretario generale della Nato Mark Rutte.
“Perché la Russia viola lo spazio aereo polacco con i droni? Eccoci qui!”: è il criptico commento di Donald Trump su Truth. Il tycoon, con il suo atteggiamento ondivago, sta lasciando spazio alle pulsioni belliciste di alcuni leader occidentali. La pace può essere dietro l’angolo, come del resto la guerra. È una questione di scelte.